Ast, da mercoledì si ritorna al lavoro
Scioperi a scacchiera a Terni
e riunione al Ministero

Ast, da mercoledì si ritorna al lavoro Scioperi a scacchiera a Terni e riunione al Ministero
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Venerdì 21 Novembre 2014, 13:38 - Ultimo aggiornamento: 25 Novembre, 12:57
TERNI Da mercoledì si riaprono i cancelli dell'Ast a Terni mentre a Roma si terrà l'ennesimo vertice sulla trattativa per la ristrutturazione delle acciaierie ternane. Lo hanno deciso le Rsu in una riunione che è durata tutta la mattina. Il lavoro, dopo circa 34 giorni di sciopero consecutici, riprenderà a ritmo ridotto: saranno, infatti, rimodulate le ore di sciopero, due al giorno suddisive a scacchiera nei vari reparti.

In mattinata si era tenuta anche una assemblea delle ditte terze nel parcheggio Serra, che avevano sollecitato il ritorno al lavoro.

In questo modo, con una decisione unitaria, il sindacato ha preso atto della volontà di una parte dei lavoratori di tornare al lavoro, come segnale dopo l'apertura che aveva dato l'azienda durante l'ultima seduta della trattativa.



La cronaca dei giorni precedenti che ha portato alla decisione di domenica.

​Giovedì, all'assemblea in viale Brin, Claudio Cipolla, delegato Fiom, aveva detto: "Ragioniamo in questi giorni per capire quali forme di lotta portare avanti: la vertenza potrebbe durare a lungo". E in fabbrica, dopo la reazione emotiva di ieri, di compatezza c'è chi comincia a ragionare sul dare un'apertura ai passi avanti che ha fatto la trattativa. E gli operai delle ditte terze annunciano un'assemblea per domenica. La cronaca di un'altra giornata intensa all'Ast.



Renzi: far prevalere la responsabilità. (ore 12) «Se prevale la responsabilità, siamo veramente vicini alla soluzione a Terni». Così il premier Matteo Renzi a margine della firma, a Palazzo Chigi, dell'accordo di programma per la riconversione dell'area Ferriera di Servola.

L'appello di Renzi si riferisce al fatto che ieri all'assemblea di Ast in viale Brin è stato deciso di proseguire lo sciopero fino a giovedì 27.




L'appello del ministro. (ore 12.30) «Il negoziato ripartirà mercoledì, faccio appello al senso di responsabilità di tutti perchè si possa arrivare alla chiusura dell'accordo e non si lavori per perdere». Lo ha detto il ministro delle Sviluppo Federica Guidi facendo il punto, a margine della firma di un accordo industriale a palazzo Chigi, della vertenza dell'Ast di Terni. «Si e arrivati ad una definizione dell'accordo molto vicina alle aspettative sia per la continuità produttiva che per la ricaduta occupazionale, i macro paletti sono stati rispettati -ha spiegato il ministro-. Permangono delle differenze di vedute sull' integrativo aziendale, una parte che non riguardarebbe il governo ma le parti ce l'hanno chiesto e noi volentieri abbiamo accompagnato questo processo. Anche qui ci sono passi in avanti e se permangono delle distanze cercheremo di colmarle». Guidi ha sottolineato: «Il blocco dell'azienda ci preoccupa e per questo chiediamo un atto di responsabilità per verificare i passi in avanti compiuti».



Landini (Fiom): no ai licenziamenti. (ore 14). «Non firmeremo licenziamenti a Terni nè da nessuna altra parte, se lo tolgano dalla testa». Lo ha detto il leader della Fiom Maurizio Landini a Napoli. «A ottobre - ha aggiunto - il Governo ci ha proposto la diminuzione dei salari e di accettare i licenziamenti. Sia noi che altri sindacati abbiamo rifiutato perché se il Governo per risolvere la crisi ti fa una proposta del genere poi farà così su tutto e non lo potremo mai accettare».



Marini: l'accordo è un passo avanti. (ore 15.30) Rappresenta «un significativo passo in avanti» la proposta di accordo sull'Ast che mercoledì torna sul tavolo del ministero, «una modifica sostanziale - ha detto la presidente dell'Umbria, Catiuscia Marin- anche rispetto al piano presentato il 18 luglio. Contiene gli elementi anche più importanti per noi come Regione, come acciaierie, come Terni, in particolare quello dei volumi produttivi e del mantenimento del secondo forno». In merito alla decisione di lavoratori e sindacati di proseguire lo sciopero, Marini ha osservato che «è ovvio che le modalità con cui si sciopera le decidono i lavoratori all'interno dell'azienda e le organizzazioni sindacali. È però altrettanto evidente che oggi stiamo discutendo del merito di una nuova proposta e quindi tutti noi auspichiamo che sia possibile articolare in maniera diversa anche le forme di protesta». La presidente della Regione Umbria ha infine sottolineato che «se non ci fosse stata l'azione del governo nei confronti dell'azienda, difficilmente noi oggi avremmo potuto discutere nel merito di alcune modificazioni sostanziali».



La lettera dell'ex delegato Fiom. (ore 16.30) Un ex delegato Fiom Michele Dettori, ha scritto una lettera, diffusa anche sui social network, per esprimere il punto di vista di chi vuole un referendum per decidere se rimodulare o meno lo sciopero in corso. «Dopo varie sollecitazioni pervenutemi da lavoratori che mi conoscono all’interno dello stabilimento come ex coordinatore delle Rsu Tk-Ast della Fiom Cgil, scrivo per diffondere il ‘grido d’aiuto’ delle persone che oggi sono ostaggio della vertenza Tk-Ast. Parlo di ostaggi, perché di questo si tratta, in quanto se è vero che questa vertenza ha esordito con una condivisione quasi totale da parte dei lavoratori, ad oggi la condizione è completamente ribaltata", scrive Dettori che sottolinea la mancanza di coraggio delle segreterie sindacali che " non permette di far emergere l’anima responsabile dei lavoratori che sono pronti a riprendere le attività produttive".

Oggi è il momento "che emerga il coraggio di quelle organizzazioni sindacali che hanno guidato questa vertenza nell’accenderla, ed ora per responsabilità dovranno farlo per spegnerla. Ritengo inoltre che oggi ci si trovi ad un bivio, dove ai passi fatti in avanti dall’azienda devono seguire i passi in avanti del sindacato".



La risposta dal blog "Io sto con l'Ast". (ore 17) "Mi chiedo come sia possibile che una persona che se n’è sempre estraniata ora, in questa delicata fase, inizi ad interessarsi alla vicenda e in una maniera assolutamente disfattista che mira a dividere e dissolvere l’unità che c’è stata fino ad ora. Perchè sia ben chiaro che fino a oggi di voci fuori dal coro non si sono viste. For se nascoste nell’ombra, timorose di chissà cosa, forse voci flebili, o lontane" scrive in risposta a Michele Dettori Simone Armadori sul blog di "Io sto con Ast". "Penso che chi t’ha cercato dovrebbe avere coraggio di mostrarsi in prima persona e non di nascondersi dietro ad altri che fino a ieri pensano solo ai propri interessi.
Penso che a criticare col senno di poi è troppo facile. Penso che il coraggio di essere contestati su un palco come ha fatto Coronelli valga molto più di tanti pianti scritti comodamente a casa". Armadori sottolinea anche il rischio che dietro queste richieste ci sia l'intenzione di distruggere il lavoro fatto fino ad ora con tanti sacrifici.




L'annuncio delle ditte terze: domenica ore 11 assemblea al parcheggio Serra. (ore 17.30) Gli operai delle ditte terze, o almeno una gran parte di loro, annunciano di volersi incontrare in assemblea al parcheggio Serra alle 11 di domenica per discutere su una eventuale rimodulazione della sciopero. "Crediamo che ci sia stata una effettiva apertura da parte dell'azienda con il sostegno del governo nell'ambito della trattativa in corso. Vogliamo dimostrare che continuiamo a essere responsabili come lo siamo stati fino ad ora. Il referendum sulla rimodulazione o meno dello sciopero vorremmo farlo con il badge dentro le nostre tasche in fabbrica e non in viale Brin sopra a un apetto. Solo così facendo si può continuare a tutelare le nostre aziende ternane e non aspettare il 24 dicembre per poi trovarci alla vigilia della scadenza degli appalti con potenziali concorrenti di tutto il mondo che premono per entrare".



Riunione anche delle Rsu di Ast (ore 19). Domenica mattina le Rsu di Acciai Speciali Terni si riuniranno per un'assemblea straordinaria. La decisione, secondo quanto si apprende, sarebbe maturata in seguito alle polemiche che per tutta la giornata hanno imperversato a suon di lettere e risposte tra dipendenti che la pensano diversamente sulle modalità della prosecuzione della protesta in vista dell'incontro di mercoledì prossimo al Mise.
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