L'indagine è partita da una serie di scritte offensive nei confronti della religione cattolica, con simboli satanici e segni distintivi anarchici, comparse sulle mura di antichi e prestigiosi palazzi del centro storico di Assisi, nelle immediate vicinanze del complesso monumentale di San Francesco. Un imbratto esteso per ben 25 metri.
La polizia ha avviato subito le indagini. Tra le scritte, gli uomini del commissariato sono riusciti a decriptare quella che di fatto era una vera e proprio firma dei vandali, grazie alla quale è stato possibile risalire alla loro successiva identificazione. Nell'arco di poche ore gli investigatori hanno individuato due ragazzi diciannovenni, entrambi residenti a Bastia Umbra, che messi di fronte alle loro contraddizioni, hanno confessato quel che avevano fatto, dichiarando di aver agito al termine di una festa di compleanno per manifestare il loro dissenso «all’ordine costituito politico e religioso in quanto anarchici e atei».
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