Omicidio Meredith, la verità del pentito:
«Confermo, è stato mio fratello»

Amanda Knox il giorno dopo la sua scarcerazione, nel 2011
di Egle Priolo
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Venerdì 4 Ottobre 2013, 10:10 - Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 11:16
FIRENZE Non ci sono neanche oggi Amanda Knox e Raffaele Sollecito nella maxi aula 32 della Corte d'assise d'appello dove oggi si aperta la seconda udienza del processo a loro carico per la morte di Meredith Kercher.

Dopo le decisioni della Corte presieduta da Alessandro Nencini lunedì scorso, oggi si è si affidato ai Ris l'incarico per l'analisi di una traccia di Dna trovata sul coltello che fu sequestrato nella casa di Raffaele Sollecito e che viene ritenuto dall'accusa l'arma del delitto. Sono stati incaricati dell'operazione due ufficiali dei carabinieri dei Ris di Roma il maggiore Andrea Berti e il capitano Filippo Barni. Gli ufficiali della sezione di biologia dei Ris, che non si sono mai occupati in precedenza dell'omicidio di Meredith Kercher, inizieranno le indagini giovedì 10 ottobre alle ore 14 presso la sede dei Ris di Roma.



Secondo quanto ha richiesto la Corte, come ha spiegato il presidente Nencini, i periti dovranno ricercare la presenza sul coltello del dna di Meredith o di Rudy Guede, l'unico condannato finora a 16 anni per l'assassinio della studentessa inglese.

Poichè non si conosce, come ha spiegato sempre il presidente della Corte Nencini, lo stato in cui si trova il reperto, nel caso in cui non si trovassero tracce genetiche sul coltello, i periti informeranno immediatamente i giudici. L'eventuale esame dei risultati della perizia si svolgerà nell'udienza convocata per il prossimo 6 novembre. In quell'occasione si terrà l'esame dei periti e dei consulenti di parte nel contraddittorio processuale. Successivamente inizierà con la relazione del procuratore generale la discussione della causa.



Intanto stamattina è stato ascoltato Luciano Aviello, un ex collaboratore di giustizia che è stato compagno di cella di Sollecito, già ascoltato nei processi perugini quando accusò il fratello dell'omicidio, ma poi, per quelle dichiarazioni, venne indagato per calunnia. Aviello è stato chiamato a testimoniare di nuovo per una questione meramente procedurale. Lo stesso presidente della Corte d'assise d'appello di Firenze ha ricordato come le sue dichiarazioni lo abbiano portato all'accusa di calunnia e che il processo si aprirà nel gennaio del 2014.

Aviello, attualmente detenuto in carcere ad Ivrea, ha risposto alle domande spiegando anche di chiamarsi Luciano Lucia e di essere in attesa di «un cambio di sesso». Nella sua dichiarazione ha detto: «Sull'accusa a mio fratello (deceduto, ndr) non cambio idea, mio fratello è il colpevole, non lo sono nè Amanda nè Sollecito. Tutto il resto è noia». Secondo Aviello l'omicidio sarebbe avvenuto durante una rapina.

Scettici sulle dichiarazioni tutti i legali: la stessa avvocato Giulia Bongiorno, che difende Sollecito, ha glissato un commento su Aviello, rispondendo che il giudizio si deve basare su «prove certe».



Queste le uniche due richieste delle parti da cui la Corte ha deciso di ripartire per riaprire il processo ai due ex fidanzatini che si sono sempre detti innocenti. Sul coltello sequestrato in casa Sollecito sono state trovate delle tracce di Amanda e delle tracce, contestate dai consulenti degli imputati, di Meredith. La traccia, definita traccia "I", su cui verrà svolta la nuova perizia finora non è stata analizzata perchè ritenuta in quantità troppo scarsa.



«Raffaele deve venire in aula, è interessato a fare una dichiarazione spontanea». Lo ha detto uno dei difensori di Raffaele Sollecito, l'avvocato Giulia Bongiorno, ribadendo che il suo assistito parteciperà a qualche udienza del processo in corso in Corte d'assise d'appello a Firenze, ma senza specificare quando. Commentando l'affidamento di una perizia sulla traccia trovata sul coltello sequestrato in casa di Sollecito, che l'accusa ritiene essere l'arma del delitto, l'avvocato Bongiorno ha detto di sperare che dia dei risultati «perchè emergerebbe ancora di più l'innocenza di Sollecito».



Il difensore di Amanda Knox, Luciano Ghirga, si è detto tranquillo sull'esito della perizia. «Siamo certi - ha detto - che non ci siano tracce organiche e che si tratti solo di amido». Parlando di Amanda ha detto che si scambia sms con lui sull'andamento del processo. «Vive un dramma personale legato al processo», ha spiegato. Riguardo la perizia, il legale della famiglia Kercher, Francesco Maresca, ha detto: «Non penso che possa spostare le cose. La Corte è in possesso di elementi che le permettono di giudicare in maniera serena».



Le prossime udienze del 'quarto gradò del processo per l'omicidio di Meredith Kercher si terranno il 6, il 25 e il 26 novembre.
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