Show sì, talk show no grazie

Jovanotti e Fiorello (foto Claudio Peri - Ansa)
di Mario Ajello
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Martedì 6 Dicembre 2011, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 08:32
Jovanotti pi Fiorello. Lorenzo ha cantato "Ora", benissimo. Accompagnato dall'orchestra che si messa a schitarrare, mentre lui balla e saltella come un pupazzo con le gambe lunghe lunghe. Poi si passa alla musica napoletana che è all'origine del mondo e nasce tutto da là, dice Fiorello. A quel punto però Rosario si mette a cantare, e cantare le canzoni napoletane è difficilissimo. Perfino lui fatica, per non dire di quel cantante di Arcore, come lo chiama Fiorello, che comunque si ostina in tandem con Apicella.



Te sei fatta 'na veste scullata.... No, non ci siamo. Ma non fa niente. Arriva Baudo, comincia il duetto fra Pippo e Fiore e l'identità italiana trova il suo duplice specchio, passato e presente. La gag che s'inventano i due è un rap siculo improbabilissimo e gustosamente sgangherato, anche dal punto di vista anagrafico.



Sale sul palco Gegè Telesforo, e parte una jam session divertente.



Lo show funziona ancora, il talk show non più. Moriremo democristiani?
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