Sui voli della Virgin Galactic anche tre “astronauti” italiani

Sui voli della Virgin Galactic anche tre “astronauti” italiani
di Enzo Vitale
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Giovedì 2 Maggio 2013, 18:08 - Ultimo aggiornamento: 6 Maggio, 09:44

Villa al mare, probabilmente anche casa a Cortina e qualche viaggetto in giro per il mondo due o tre volte l’anno. Cosa chiedere di pi dalla vita? Un volo spaziale. Anche se sono ancora avvolti nel più fitto mistero, l’unica cosa certa dei tre facoltosi italiani che hanno prenotato il volo da 200 mila dollari sulla navetta della Virgin Galactic, è la seguente: sono tre imprenditori di grido.

Dopo che l’ultimo test sulla Space ship two è andato a gonfie vele, per i tre misteriosi personaggi del Bel Paese l’ora dell’imbarco si avvicina.

«Un altro fondamentale tassello è stato aggiunto al nostro progetto - conferma da New York Seth Snider, referente in Italia della società di Branson e responsabile di Your Private Italy, l’agenzia che si occupa di viaggi, matrimoni e dimore di lusso - Ora il sogno di volare oltre l’atmosfera si avvicina sempre di più».

Dunque sir Richard Branson pigia il piede sull’acceleratore. Dopo il successo di due giorni fa, quando il nuovo razzo ha portato la navetta ausiliaria alla velocità del suono per ben 16 secondi, lo staff è al... settimo cielo.

«Fino a poco tempo fa scienziati, tecnici e progettisti si erano dati una data per l’inaugurazione del primo volo: il 2014, ma ora la filosofia è cambiata - continua Snider - non possiamo correre prima di aver imparato a camminare. Lo scopo principale, oltre a portare i turisti in orbita, è la sicurezza del volo e dei suoi futuri passeggeri».

Per ora questo sogno resta prerogativa di pochi. La Virgin Galactic comunica il numero dei primi passeggeri senza misteri. Sono circa 550, e si presume ricchi, ricchissimi localizzati in tutti i luoghi del globo.

«Provengono dai cinque continenti, meno che dall’Antartide - scherza Snider - e tre di questi futuri turisti spaziali sono italiani. Tre imprenditori, di più non posso dire».

Eravate più fiduciosi visto che pensavate di far partire la prima navetta entro il 2014...

«Non è un segreto che la Virgin Galactic aveva predisposto date che poi non sono state rispettate, ma stiamo affrontando un’avventura mai realizzata prima - commenta ancora Snider - una nuova frontiera di viaggi spaziali pensata da una compagnia privata. Non posso dare una data, ma posso garantire che gli sforzi sono tutti concentrati nel settore sicurezza, e questo i passeggeri prenotati lo sapevano».

Ci sono state già defezioni?

«L’unica che mi risulta è quella di un passeggero che ha rinunciato solo per motivi di salute, tutti gli altri continuano con noi nella fantastica avventura. Ci credono e siamo a stretto, strettissimo contatto con loro».

Come funziona la prenotazione?

«Ci sono due possibilità: un deposito iniziale o il pagamento dell’intero importo dei 200 mila dollari. Naturalmente chi opta per la seconda possibilità si imbarca prima».

Non mi dica che c’è anche una possibilità di recesso...

«Certo che c’è, in qualsiasi momento il passeggero può rinunciare al contratto. Non potrà più farlo al momento che gli verrà indicata la data di partenza, data che noi riteniamo di comunicare sei mesi prima circa».

E da dove si parte?

«Spaceport America, nel New Mexico, primo spazioporto al mondo destinato ad essere il trampolino di lancio per i voli spaziali commerciali. Un progetto da 209 milioni di dollari ancora in fase di completamento ma già fruibile per le prove della navetta Space Ship Two».

Avete idea di estendere i luoghi di partenza?

«E’ presto per dirlo, ma l’idea finale è quella di rendere fruibile l’esperienza a più persone possibili».

Alla Virgin c’è gran fermento perchè il prossimo test ha ambizioni maggiori e “vola” ancora più in alto. I progettisti della navetta vogliono estendere il tempo di accensione del motore a razzo a 70 secondi e raggiungere un altezza di 100 chilometri, arrivando al confine tra atmosfera e spazio, compiendo così un volo suborbitale.

Insomma un pò di pazienza. Per adesso posti a sedere solo per una manciata di Paperoni e Rockerduck sparsi nel pianeta. Ma non bisogna disperare: come per auto, telefonini, voli aerei, all’inizio prerogativa di pochi, anche per i turisti dello spazio si annunciano tempi meno grami: la Virgin è lungimirante, sir Richard Branson è deciso: punta anche ai voli low cost!

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