Acqua nel casco di Parmitano, stop alla passeggiata spaziale

L'equipaggiamento di Parmitano
di Paolo Ricci Bitti
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Mercoledì 17 Luglio 2013, 11:09 - Ultimo aggiornamento: 18 Luglio, 23:39
ROMA - Rischiare - per quanto assai remotamente - di morire annegati nello spazio suona cos assurdo che proprio non ne vale la pena: cos l’astronauta Luca Parmitano rientrato subito nella stazione internazionale interrompendo la passeggiata in orbita a 400 chilometri. Una dimostrazione delle sue lucide capacit di reazione e di valutazione di fronte alle migliaia di variabili che gravano su ogni attivit spaziale. Sento dell’acqua nella nuca ha detto alla base in Texas verso le 15.30 di ieri il pilota collaudatore di 36 anni dell’aeronautica militare. E un brivido l’abbiamo sentito in tanti. Un messaggio pi diretto del classico Houston, abbiamo un problema e ha stupito, in noi terrestri, il tono calmo con cui il maggiore siciliano si espresso, consapevole anche del fatto che la trasmissione in diretta della passeggiata venisse seguita dalla moglie Kathy e delle figlie Maia e Sara, 3 e 6 anni.



LO SCAFANDRO

Da un’ora e 32 minuti Parmitano, dalla scorsa settimana primo italiano a compiere passeggiate spaziali, era uscito dall’Iss insieme al collega americano e veterano Chris Cassidy con la prospettiva di lavorare sei ore alla manutenzione della stazione vasta come un campo da rugby. Un lavoro estenuante, complicato dalla rigidità della tuta pressurizzata costruita negli Stati Uniti che trasforma l’astronauta in una sorta di mini-veicolo spaziale indipendente, come ricordano gli esperti dell'Agenzia spazale italiana. Lo ”scafandro” è costituito da 12 strati di vari materiali e tra di essi corre una ragnatela di tubi e tubicini, compresi quelli che permettono a Parmitano di non congelare all’ombra (meno 100 gradi) e di non arrostire quando si trova al sole (più 120 gradi). Probabilmente è da uno di quei tubi che arrivava il liquido avvertito dall’astronauta dell’Esa che non ha esitato ad assaggiarlo: «No, non è acqua potabile» ha spiegato agli esperti giù sulla Terra, fra i quali anche un medico.



LA DECISIONE DI HOUSTON

Eliminata l’ipotesi che fosse un’innocua, per quanto fastidiosa, perdita dal serbatoio da cui ci si abbevera con una cannula, è stato deciso a Houston di interrompere la passeggiata, la 171esima nella storia dell’ Iss, la 360esima in assoluto, alcune delle quali con qualche intoppo. Senza alcun problema Parmitano e Cassidy sono allora rientrati nella stazione dove hanno già cominciato l’ispezione della tuta.



Bisogna aggiungere che - a dire a il vero - Parmitano (che in serata ha twittato «sono sano come ... un pesce») questa disavventura acquatica nello spazio se l’era un po’ tirata: nel suo ultimo video, “Lo shampoo di Luca” rilanciatissimo su youTube, con molta affabilità aveva fatto il verso a quello della collega americana Karen Nyberg che mostrava come ci si lava i capelli in assenza di gravità, con bolle d’acqua e di schiuma che fluttuavano da tutte le parti. Solo che Karen è bionda con due spanne di morbida chioma mentre il cranio di Parmitano è una palla da biliardo.



paolo.riccibitti@ilmessaggero.it
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