Scienza, il Cern esulta: «Scoperta
la "particella di Dio", il bosone di Higgs»

Fabiola Gianotti con Peter Higgs
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Mercoledì 4 Luglio 2012, 09:38 - Ultimo aggiornamento: 5 Luglio, 11:32

GINEVRA - stata scoperta la particella di Dio, ossia il bosone di Higgs grazie al quale ogni cosa ha una massa. L'esistenza della particella prevista 48 anni fa stata annunciata oggi al Cern di Ginevra.

I dati, accolti da un applauso fragoroso, sono stati presentati dagli esperimenti Cms, coordinato dall'americano Joseph Incandela, e Atlas, coordinato dall'Italiana Fabiola Gianotti. Entrambi indicano con un margine di errore vicino allo zero che il bosone di Higgs ha dimensioni comprese fra 125 e 126 miliardi di elettronvolt (GeV), ossia pesa fra 125 e 126 volte più di un protone, una delle particelle che costituiscono il nucleo di un atomo.

L'annuncio. «Nei nostri dati osserviamo chiaramente i segni di una nuova particella»: dopo tanta prudenza, fughe di notizie e il video finito online per errore, i ricercatori parlano finalmente della particella che stanno inseguendo da decenni e che sono riusciti a catturare. Ricercatori di tutto il mondo erano in coda già dalle prime ore della mattinata, con un anticipo di tre ore, per assicurarsi un posto nel seminario affollatissimo.

Higgs. Prima dell'inizio dei lavori un enorme applauso ha accolto l'ingresso del fisico teorico Peter Higgs, che nel 1964 aveva previsto l'esistenza del bosone che dà la massa ad ogni cosa. Higgs non è solo: con lui ci sono gli altri teorici che in modo indipendente avevano previsto l'esistenza della stessa particella: Francois Englert, Gerald Guralnik, C. R. Hagen, Tom Kibble. Manca all'appello solo Robert Brout, morto poco più di un anno fa Il seminario del Cern viene trasmesso in diretta in diversi centri di ricerca in tutto il mondo, primo fra tutti il convegno internazionale di fisica delle particelle in corso a Melbourne. In Italia il collegamento principale è con la sede centrale dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) a Roma. L'Infn riveste infatti un ruolo di primo piano nella partecipazione al Cern, con almeno 600 ricercatori, e nelle ricerche sul bosone di Higgs.

Fabiola Gianotti. «Le incredibili prestazioni di Lhc e di Atlas e gli enormi sforzi di un grandissimo numero di persone ci hanno portato a questo risultato entusiasmante», ha detto Fabiola Gianotti, presentando i dati. Anche per Joseph Incandela i dati indicano che «c'è una nuova particella. Sappiamo che deve essere un bosone e che si tratta del bosone più pesante mai trovato». Entrambi gli esperimenti sono stati condotti nel più grande acceleratore del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) ed il margine di errore raggiunto in entrambi gli esperimenti è pari a 5 deviazioni standard, vale a dire che la probabilità che ci sia un errore sono praticamente uguali a zero.

Lacrime di commozione sul viso di Higgs: «Mai stato così felice» ha sussurato lo scienziato davanti alla standing ovation che la comunità del Cern gli ha tributato. Higgs ha elaborato la sua teoria nel 1964 mentre passeggiava per le colline scozzesi, quando all'improvviso è corso in laboratorio dichiarando di aver maturato «one big idea», una grande idea. Higgs, pur dichiaratamente ateo, sembra si sia sia dispiaciuto del soprannome "particella di Dio" dato alla "sua" creatura, temendo che questa definizione possa in qualche modo offendere le persone religiose.

L'acceleratore. Si prevedeva che il Large Hadron Collider, il più grande acceleratore di particelle mai costruito al mondo, inaugurato al Cern di Ginevra nel settembre 2008 e che, per inconvenienti tecnici, ha iniziato a fornire dati dal novembre 2009, potesse essere in grado di verificare l'esistenza del bosone di Higgs. Oggi è dunque arrivata la conferma che l'intuizione di Higgs è una realtà e il papà della particella di Dio è a Ginevra per raccogliere l'abbraccio della comunità scientifica considerata tra le più forti e importanti del mondo. Per il suo notevole contributo alla fisica teorica, Peter Higgs è stato decorato numerose volte con premi e riconoscimenti, tra i quali la medaglia Dirac e il premio Wolf per la Fisica.