Samsung accelera sugli occhiali intelligenti: i Gear Blink potrebbero arrivare a marzo

Samsung accelera sugli occhiali intelligenti: i Gear Blink potrebbero arrivare a marzo
di Alessio Caprodossi
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Venerdì 12 Settembre 2014, 16:53 - Ultimo aggiornamento: 15 Settembre, 08:34

Dopo gli smartwatch il turno degli smart glass, successori degli orologi come perno fondante per lanciare su larga scala i gadget hi-tech da indossare.

Nonostante gli smartwatch non abbiano ancora conquistato una buona fetta di pubblico, analisti e addetti ai lavori restano convinti che il 2015 sarà un anno cruciale per la crescita del volume di vendite di questi oggetti, anche grazie all'arrivo dei glass. Non gli ormai noti occhiali sviluppati da Google, o almeno non solo, perché a quanto pare Samsung sta spingendo sull'acceleratore per bruciare le tappe e svelare i suoi Glass prima di Big G.

Stando alle ultime voci diffuse dal sito "Sammobile", forse il migliore e più affidabile sito quando si parla dei segreti dei prodotti Samsung, l'azienda coreana punta a presentare i Gear Blink entro marzo 2015. Non una data casuale, anzi, poiché nella prima settimana del mese è in programma a Barcellona il Mobile World Congress (principale appuntamento europeo con le novità in ambito smartphone e tablet), dove è probabile che Samsung presenterà il Galaxy S6. Quale miglior vetrina, quindi, per lanciare gli inediti occhiali?

Molto probabile che il nome sarà Gear Blink, come scritto in un brevetto registrato nei mesi scorsi, più incerto invece capire quali saranno le funzioni sulle quali i coreani punteranno per sorprendere gli utenti e spostare il tiro dai glass Google ai suoi. Dalle immagini rintracciate e diffuse in rete, una delle killer application potrebbe essere la tastiera virtuale che comparirà sulle mani degli utilizzatori, che in tal modo col solo movimento potrebbero rispondere a messaggi, e-mail e navigare sul web.

Altro punto focale sarà la scelta del sistema operativo con Samsung sempre più convinta a fare spazio al suo Tizen, destinato proprio ai dispositivi wearable, per contrastare la diffusione di Android Wear, la versione per device indossabili sviluppata da Google.