#Lampedusalegge, centinaia di libri
inviati per la biblioteca dei bimbi

Gli scatoloni con i libri (foto Laura Bogliolo)
di Laura Bogliolo
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Martedì 22 Ottobre 2013, 14:07 - Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 19:08

Twitter chiama Terra e tutta l'Italia risponde. Era il 7 settembre quando Giusi Nicolini, il combattivo sindaco di Lampedusa, lanci su Twitter un appello: «Inviate libri, sull'isola non abbiamo una biblioteca». Sul microblogging venne lanciato l'hashtag #Lampedusalegge ritwittato migliaia di volte. Anche IlMessaggero.it rilanciò la campagna invitando chiunque potesse a inviare libri, di ogni genere. Arrivarono centinaia di e-mail con richieste di informazioni. Una solidarietà esplosa ancor prima della tragedia del 3 ottobre quando un barcone prese fuoco e fece strage di migranti. Una solidarietà che ha continuato a passare per il web fino ad arrivare sull'isola.

Quasi nascosti, accatastati dietro un banco, all'interno della sede del piccolo Comune di Lampedusa, eccoli i libri inviati da Voi. Decine di scatoloni enormi indirizzati a Giusi Nicolini in attesa di essere scartati, catalogati e sistemati nella nuova biblioteca. Il luogo dove sorgerà è già stato trovato: "Biblioteca di Lampedusa per bambini e ragazzi" c'è scritto sul grosso pannello installato all'entrata del locale in via Roma, la via principale dell'isola, quella che di sera si riempie di migranti che fanno la fila per chiamare casa dalle tre cabine telefoniche e dal centro servizi dove si può navigare. Chiamano per far sapere alle famiglie lasciate in Africa che sono ancora vivi. Sul cartellone alla fine c'è anche un indirizzo di posta elettronica: ibbyitalia@gmail.com al quale si può scrivere per chiedere informazioni. La biblioteca verrà realizzata grazie alla collaborazione di IBBY Italia.

L'appello sul web #Lampedusalegge. Il sindaco Giusi Nicolini aveva chiesto di inviare sull’isola libri, anche usati. «L’idea ci è venuta qualche mese fa – aveva spiegato il sindaco – quante volte siamo costretti a recarci sulla terraferma per comprare un libro. Così ho pensato di lanciare un appello». Ecco cosa scriveva Giusi Nicolini: «Lampedusa non ha una biblioteca e neppure un negozio dove potere acquistare libri. Voi ci vivreste mai in una città dove non è possibile comprare libri? Io non ci credo! Quindi se in giro per casa avete libri, di qualsiasi genere, che non leggete o avere già letto e di cui volete sbarazzarvi, aderite all’iniziativa». Ecco l’indirizzo: “Donazione dei libri per la prossima apertura della Biblioteca Ibby di Lampedusa VIA CAMERONI, 92010 LAMPEDUSA (AG)”.

In tantissimi hanno risposto all'appello. I libri continuano ad arrivare. La biblioteca dovrebbe aprire il 9 novembre. Sull'isola dove manca un ospedale, dove «partorire è un lusso - dicono gli isolani - si deve andare a Palermo», dove ci sono al massimo quattro voli ogni giorno per la Sicilia, dove d'inverno si resta ancora di più isolati perché il mare non consente l'arrivo delle navi con la carne, la verdura e i biscotti per i bambini, nell'isola dal cuore grande che ha strappato al mare i corpi moribondi di giovanissimi usando solo la forza delle braccia, sull'isola, grazie a Voi, sorgerà una biblioteca per bambini.

laura.bogliolo@ilmessaggero.it

Twitter: @l4ur4bogliolo

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