La nuova app impedisce la ricerca di alcuni termini ritenuti non appropriati per i minori. Ad esempio, se si digita la parola "sex", compare un messaggio che invita a cambiare la ricerca con un altro termine. Inoltre l'applicazione consente ai genitori di escludere alcune ricerche specifiche e di tenere sotto controllo l'attività dei figli, registrando quanto tempo si è dedicato alla navigazione e alla visione dei filmati.
L'iniziativa però ha già richiamato l'attenzione delle autorità di regolazione. Si teme infatti che Youtube Kids possa diventare uno strumento per condizionare i consumi e la mente dei bambini. Google non ha specificato quale sarà la sua politica in fatto di annunci pubblicitari, ma il Wall Street Journal ha già scritto che la società prevede di applicare tariffe specifiche agli inserzionisti che vorranno usare la nuova app per raggiungere un bacino d'utenza molto mirato (e molto conteso) come quello dell'infanzia. In America la Children’s Online Privacy Protection Act tutela in modo molto rigido la privacy dei minori online.
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