Google lancia il Project Loon: palloni aerostatici per portare internet ovunque

Google lancia il Project Loon: palloni aerostatici per portare internet ovunque
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Sabato 15 Giugno 2013, 13:12 - Ultimo aggiornamento: 18 Giugno, 18:55

Milano - Palloni aerostatici che volano attorno al mondo per consentire l'accesso a internet nelle aeree rurali, remote e laddove disastri naturali abbiano reso complicate le comunicazioni. Si tratta del Project Loon, idea apparentemente folle e inverosimile (da qui la scelta di Loon, che in inglese significa matto) ed la nuova sfida di Google, che mira a riempire una lacuna che grava soprattutto sull'emisfero meridionale, dove per una larghissima fetta della popolazione il web è ancora un miraggio. Considerati i costi, insostenibili per chi vive con uno stipendio misero (come in Sud America, Asia e Africa) ma anche per chi volesse investire nelle infrastrutture implementando metodi tradizionali, Google punta a una soluzione intelligente, capace di alleggerire i costi e offrire un accesso a internet conveniente ed affidabile.

PROJECT LOON - Palloni volanti, stazione internet centrale e ricevitori speciali, questi sono gli elementi alla base del progetto. Simili a piccoli palloncini rossi, i ricevitori nascondono un'antenna internet e sono posizionati all'esterno delle case ma soprattutto, sfruttando l'infrastruttura internet locale, sono in grado di inviare e ricevere segnali dai palloni che transitano in cielo. Composti da pannelli solari che forniscono l'energia solare e un involucro che mantiene il pallone nella stratosfera, i palloni comprendono radio, antenne, un sistema di controllo per l'altitudine (per muoversi su e giù) e un computer di bordo che gestisce il volo. Sono realizzati in plastica, hanno un diametro di quindici metri e spessore minimo (0,077 millimetri), volano a un'altitudine di venti chilometri (il doppio rispetto agli aerei commerciali) e usano involucri a super pressione come i palloncini colorati per le feste dei bambini, che consentono di mantenere un volume costante e volare più a lungo. "Volando a venti chilometri di altezza i palloni si muovono liberamente grazie ai venti circolando da ovest verso est e migrando così dal Sud Africa al Sud America", è l'analisi di Astro Teller, uno dei responsabili di Project Loon.

Il ricorso ai palloni è ideale per diffondere il segnale su grandi distanze togliendo di mezzo i cavi ma presenta degli aspetti complessi, primo fra tutti riuscire a controllare il loro movimento in cielo. Per farlo Google ha sviluppato un sistema che combina venti, energia solare e algoritmi speciali per variare l'altitudine a cui volano i palloni potendo così gestire la direzione e la velocità di volo, mentre la possibilità di controllare i palloni in gruppi permette di offrire una connettività costante in un determinato posto in uno specifico momento.

TEST IN NUOVA ZELANDA - Questa settimana è iniziato il progetto pilota con il lancio di trenta palloni dall'area di Tekapo della South Island, in Nuova Zelanda, e circa cinquanta persone impegnate a terra e distribuite tra Christchurch e diverse zone di Canterbury. Ognuno di loro si può connettere alla rete creata dai palloni quando questi si trovano in un raggio di venti chilometri dalla loro casa. I responsi sono buoni e, nonostante i test siano solo all'inizio e ci sia ancora tanto lavoro da fare, grazie a Google anche quelle zone finora escluse dal web possono iniziare a prendere confidenza con la realtà virtuale.