In particolare si fa riferimento a una legge che obbliga le compagnie che offrono servizi web a mantenere lo storage, e quindi a memorizzare i dati degli utenti.
Google conferma la decisione ma garantisce il mantenimento in Russia di personale che sosterrà gli utenti e i clienti locali. Secondo alcune fonti, invece, gli investimenti in Russia aumenteranno nel 2015.
Un anno fa il presidente di Big G, Eric Schmidt, aveva denunciato che la Russia era sul cammino di una censura di internet in stile cinese.
Da notare, infine, che uno dei fondatori di Google, Sergey Brin (in foto), è di origine russa, la sua famiglia emigro’ quando aveva sei anni.