Facebook punta sui droni a energia solare per connettere i 4 miliardi di persone ancora senza internet

Mark Zuckerberg
di Anna Guaita
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Mercoledì 5 Marzo 2014, 23:38 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 11:56
NEW YORK – Chi sar il primo che riuscir a collegare a internet i 4 miliardi e mezzo di abitanti del nostro pianeta che ancora non sanno cosa sia la “rete”? Solo il 15 per cento dell’Africa e il 25 per cento dell’Asia può navigare, e a loro pensano i giganti dell’high tech che sognano immensi mercati tutti da scoprire e sfruttare. E Google e Facebook sono già ai blocchi di partenza, con strategie lievemente diverse: Google lavora oramai da mesi per creare dei palloni aerostatici portatori di segnale wi-fi che galleggeranno sopra le aree non collegate. Il “Project Loon” è stato già testato con successo in Nuova Zelanda e in California. Ma Facebook ha intenzioni anche più grandiose: una flotta di undicimila droni a energia solare, che voleranno a circa 20 mila metri d’altezza e offriranno le gioie di chattare sul social network anche ai pastori erranti dell’Asia.



Mark Zuckerberg, il creatore della più grande piattaforma sociale internet, ha appena sborsato 16 miliardi di dollari per accaparrarsi il più usato sistema di instant messaging del mondo. Ma adesso, con una cifra che al confronto sembra alquanto modesta – appena 60 milioni di dollari – starebbe per acquisire la Titan Aerospace, una società con sede nel New Mexico, specializzata in velivoli leggerissimi ed economici.



Il loro “Solara 50” ha un’apertura alare di 50 metri e può portare un peso di 36 chili, il “Solara 60” può arrivare fino a 125 chili. E non usano carburante: il corpo del velivolo è costituito da pannelli solari con circa 3 mila cellule fotovoltaiche. Ideati per prendere il posto dei satelliti a costi drasticamente ridotti, ognuno di questi velivoli può restare per aria fino a cinque anni. E ora Zuckerberg pensa che possano diventare anche la flotta dell’ambizioso progetto Internet.org, che ha creato la scorsa estate in collaborazione con Samsung, Nokia e Qualcomm, e il cui scopo è di “connettere” economicamente i 4 miliardo e mezzo di persone che ancora non conoscono le gioie e i dolori di Internet.



In un futuro non troppo lontano, dunque, i nostri cieli saranno popolati da velivoli non inquinanti, silenziosi ed economici. In questa gara a conquistare gli spazi aerei, non bisogna comunque dimenticare anche Amazon. La grande società di vendite sul web ha interessi non meno grandiosi, anche se forse un tantino meno nobili. Il suo fondatore, Jeff Bezos, starebbe meditando di accelerare le consegne dei suoi prodotti ricorrendo ai droni. L’idea è stata presentata lo scorso dicembre. Ma alcuni analisti hanno insinuato che si sia trattato di una pensata pubblicitaria. Mentre infatti mettere in volo dei droni che portino con sè il segnale wi-fi dovrebbe essere relativamente facile, così come tenere dei palloni aerostatici fermi in cielo, tutt’altro sarebbe mettere una scatola a bordo di un drone e spedirlo al destinatario. Considerato che milioni di clienti di Amazon vivono nel centro di città, o in aree remote, i droni dovrebbero superare difficoltà gigantesche, non ultima quella di ottenere il via libera dalle autorità dei trasporti.