Destiny, il videogioco del futuro dove (quasi) tutto succede per caso

Destiny, il videogioco del futuro dove (quasi) tutto succede per caso
di Andrea Andrei
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Venerdì 12 Settembre 2014, 17:38 - Ultimo aggiornamento: 16 Settembre, 10:27

Destiny. Cinque anni e cinquecento milioni di dollari. Gi basterebbero i numeri per dare un'idea delle ambizioni di Destiny, videogioco-kolossal uscito lo scorso 9 settembre nei negozi e, come dichiarato dal Ceo di Activision Publishing Eric Hirshberg, gi rientrato delle spese.

Lo si attendeva appunto da anni, tanto che qualcuno aveva pensato potesse trattarsi di un grande flop, come accade spesso per i titoli con una storia troppo travagliata. E invece Destiny, sviluppato da Bungie, lo stesso studio che diede vita alla famosissima saga di Halo, si è rivelato essere un evento cruciale nel mondo videoludico. Si tratta, senza ombra di dubbio, del primo esempio di videogame della cosiddetta "next gen", quella di PlayStation 4 e Xbox One.

Senza contare che è un esperimento pionieristico, che fonde il gameplay e le ambientazioni del grande classico fantascientifico Halo con le potenzialità del multiplayer. C'è infatti un'assoluta interconnessione, tanto da rendere Destiny un mondo parallelo, con le sue regole e le sue dinamiche.

Durante la storia in single player, gli utenti incontrano infatti gli altri giocatori che in quel momento popolano il vastissimo terreno di gioco e che possono con le loro decisioni e le loro interazioni modificare il corso degli eventi.

Le ambizioni di Bungie e di Activision, stesso distributore di Call of Duty che con la sua Blizzard ha rovinato centinaia di vite con il fenomeno World of Warcraft e affini, però non si fermano qui. Perché l'idea che sta dietro a Destiny è quella di una saga decennale, che continui a vivere negli anni grazie a un elevato numero di espansioni.

Ma cos'è Destiny? Uno sparatutto, sostanzialmente. È ambientato nel 2714, quando l'umanità è riuscita a colonizzare altri pianeti e altri luoghi nell'universo, come Marte e Venere, e la luna. Peccato però che, come nelle migliori saghe futuristiche da Star Wars in poi, delle forze oscure ne minaccino la sopravvivenza. Gli ultimi combattenti, radunati sull'ultimo grande avamposto, un'immensa base spaziale sferica. Da lì i giocatori partono per le varie missioni, ambientate su vari pianeti, primo dei quali, naturalmente, la Terra, o almeno quel che ne resta. Le atmosfere e le ambientazioni, puramente post-apocalittiche, sono spettacolari, e già dai primi passi si può godere dei panorami mozzafiato che offre il gioco.

Il gameplay è appassionante, e come sparatutto Destiny offre un'esperienza immersiva. I comandi sono semplici, immediati, le armi a disposizione sono tante e dagli effetti variegati ma sempre devastanti. Man mano che si avanza nella storia si incontrano centinaia di giocatori con i quali si può interagire: ci si può semplicemente scambiare un saluto, ma anche continuare la storia insieme, formare un'alleanza e successivamente far unire al gruppo altre persone.

Spiegarlo così è abbastanza riduttivo, e soprattutto è troppo presto per farlo, considerato che è come se gli sviluppatori di Bungie abbiano creato, con Destiny, un mondo che evolverà in base a chi lo popolerà. Un contenitore, bello ma vuoto, che sarà animato dai suoi abitanti. D'altronde, nessuno può sapere cosa riservi il destino.

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