Datagate, Snowden al giornalista:
ti uccideranno. I segreti dell'Nsa nel
data center nello Utah: la cyber guerra è già iniziata

Data Center di Nsa
di Laura Bogliolo
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Lunedì 17 Giugno 2013, 16:34 - Ultimo aggiornamento: 23 Giugno, 11:19

ROMA - Bluffdale, un piccolo paesino polveroso dello Utah potrebbe diventare ben presto il centro del mondo. E' il centro di una vallata dove arrivarono 160 anni fa pionieri mormoni per capire le parole misteriose del loro Dio.

Oggi Bluffdale ospita il data center dell'Nsa, la National Security Agency che ha elaborato Prism, il programma segreto per spiare le mosse del mondo sul web. Il Data Center nello Utah sarebbe il pezzo finale di un puzzle assemblato negli ultimi dieci anni. Il suo scopo: intercettare, decifrare, analizzare e memorizzare vaste aree della comunicazione di tutto il mondo e immagazzinare i Big Data.

La guerra per la conquista dei Big Data, dell'enorme flusso di informazioni che ogni secondo circola sul web, è già iniziata da tempo. Gli smanettoni non si sorprendono per il grande Fratello del web: ricordano che anche uno smartphone, un tablet e addirittura la Xbox della Microsoft possono trasformarsi in device per essere spiati.

Già lo scorso anno il giornalista James Bamford aveva rivelato i piani del Data center conquistando la prima pagina della storica rivista americana Wired. Bamford oggi parla della secret war, dell'Imperatore Alessandro e del perché Edward Snowden ha deciso di diventare la talpa di Prism. "Già nel 2012 erano stati svelati i piani di Prism, ma era stato sufficiente che l'Nsa negasse per sgonfiare tutto" ha detto su Reddit. Snowden deve aver pensato che solo pubblicando le prove poteva essere creduto.

L'informatico delle Hawai Edward Snowden contro l'Imperatore Alessandro, Keith Alexander. Bramford su Wired parla di Secret war, una cyber guerra segreta combattuta a colpi di malware che è già iniziata.

Scrive del sistema di sicurezza americano nato per difendere gli Usa, ma anche in grado di attaccare i nemici. A capo della nuova guerra c'è Keith Alexandere, generale a quattro stelle della Marina, a capo dell'Nsa. Secondo Bramford le cyber armi sono fondamentali nel Ventunesimo secolo, così come il nucleare lo era nel ventesimo.

Nsa avrebbe già lanciato il suo primo attacco con Stuxnet malware utilizzato per distruggere impianto nucleare iraniano Natanz. «E' solo l'inizio» scrive il giornalista secondo il quale «l Pentagono ha chiesto 4,7 miliardi dollari per operazioni nel cyberspazio, anche se il bilancio della CIA e altre agenzie di intelligence potrebbe scendere di $ 4,4 miliardi». Il generale negli ambienti governativi è considerato con un misto di rispetto e paura, al pari di J. Edgar Hoover, direttore dell'Fbi per oltre mezzo secolo. Un ex alto ufficiale della CIA racconta che lo chiamavano scherzosamente l'imperatore Alessandro. «Alexander ha costruito un impero insistendo sulla vulnerabilità degli Stati Uniti davanti ad digitali che richiedono di accumulare sempre più potere sui dati».

Edward Snowden, eroe o traditore? La comunità hacker sembra aver già scelto quale distintivo assegnare al 29enne che ha svelato Prism al mondo, il programma di spionaggio del web elaborato dalla NSA (National Security Agency). Migliaia di americani hanno firmato una petizione per chiedere alla Casa Bianca di perdonare Snowden «eroe nazionale».

Molti lo accomunano a Bradley Manning, il militare americano sotto processo per aver passato a Wikileaks migliaia di documenti segreti del dipartimento di Stato americano. A bollare Snowden come traditore l'ex vicepresidente Usa, mentre la Cina respinge le accuse secondo le quali il 29enne sarebbe una spia al servizio di Pechino.

Snowden al giornalista: ti uccideranno. Snowden intanto continua a rilasciare interviste da milioni di clic, mentre Assange lo invita a rifugiarsi in Sud America. Snowden scelse il nome in codice Verax per comunicare con Barton Gellmam il giornalista del Washington Post già vincitore del Premio Pultizer, che insieme a Gleen

Greenwald del Guardian, ha rivelato Prism. «So che soffrirò per le mie azioni, e che comunicare queste informazioni al pubblico segnerà la mia fine» ha scritto i primi di maggio al giornalista.Gellman racconta anche che Snowden lo aveva avvertito: "I giornalisti che avessero pubblicato la storia rischiavano". Secondo Gellman Snowed gli disse che la community del'intelligence americana "ti ucciderà sicuramente se pensano che tu sia l'unica falla per fermare la rilevazione".

Riconosciuto e individuato sul web dalla semantica. Il ventinovenne gli disse che l'Nsa poteva rintracciarlo attraverso un'analisi semantica del suo linguaggio. "Non puoi proteggere

la fonte" gli ha scritto "ma se mi aiuti a far conoscere la verità, posso considerarlo uno scambio equo, nulla può salvarmi".

Assange e i consigli a Snowden. Solo 5 pagine delle 41 fornite dalla talpa sono state pubblicate. Snowden aveva chiesto che venissero rese pubbliche tutte nell'arco di 72. Julian Assange, che ha già definito Snowden «un esempio» ha fatto sapere via Twitter: «Snowden ha chiesto che tutte le 41 pagine del documento su PRISM venissero pubblicate, ma né il Washington Post né il Guardian ne hanno avuto il coraggio». Chissà se Assange non termini il lavoro iniziato da Snowden.

@l4ur4bogliolo

laura.bogliolo@ilmessaggero.it