Call of Duty Advanced Warfare, la guerra ricomincia: fra armi hi-tech e intrighi hollywoodiani

Call of Duty Advanced Warfare, la guerra ricomincia: fra armi hi-tech e intrighi hollywoodiani
di Andrea Andrei
4 Minuti di Lettura
Sabato 22 Novembre 2014, 20:08 - Ultimo aggiornamento: 25 Novembre, 10:52

Cosa rende un videogame un successo mondiale in grado di vendere tanto e di durare negli anni? Una trama affascinante, un concept originale, un buon grado di realismo e una giocabilità semplice ma che dà dipendenza. E un bel po' di effetti speciali, che non guastano mai.

Tutti ingredienti che Call of Duty, la più famosa e redditizia saga degli sparatutto di sempre, ha saputo dosare bene negli anni. Cambiare (poco) per restare sempre uguale: ecco la ricetta che porta ogni volta Call of Duty a balzare in testa alle classifiche di vendita dei videogiochi. Ma negli ultimi tempi, soprattutto dopo l'uscita di Call of Duty Ghosts, non molto apprezzato dalla critica, sembra che anche questa saga possa conoscere crisi. Si fa per dire, visto che vende comunque parecchi milioni di copie, ma si sa che nel mercato spesso le tendenze contano più dei numeri assoluti.

Il nuovo “Call of Duty Advanced Warfare”, sviluppato da Sledgehammer e distribuito da Activision, non si discosta da quella ricetta.

Da un certo punto di vista la saga di COD non è molto diversa dalle grandi serie di simulazione sportiva. I veri appassionati, quelli che trascorrono ore davanti allo schermo e che corrono a comprare la nuova versione del gioco il giorno stesso dell'uscita, non vogliono chiacchiere, né perdite di tempo, ma azione. Vogliono prendere un fucile (o meglio, un intero arsenale) e lanciarsi nella furia dello scontro. E poco importa se le differenze con la versione precedente sono appena percettibili. Ebbene, chi vuole combattere e basta, in COD Advanced Warfare può farlo: menu scarno, due o tre clic e si è già sul campo di battaglia.

In tal senso, di importanza fondamentale è il multiplayer, in cui i giocatori si possono sfidare o alleare online. È la modalità preferita dai veri “smanettoni”. E proprio qui è forse la principale novità: i soldati sono infatti dotati dei cosiddetti EXOscheletri, speciali armature che permettono di effettuare grandi salti, di ricaricare velocemente l'energia, ma anche di rendersi invisibili o di sfruttare un potente scudo per proteggersi dagli attacchi nemici quando si è troppo esposti. Un'innovazione che rende il multiplayer (che può contare su undici modalità di competizione e tredici mappe, fra cui una particolarmente suggestiva che porta la battaglia dentro un favoloso resort in Grecia) ancora più veloce e avvincente. Punto di forza resta anche la varietà dell'arsenale disponibile e l'alto grado di personalizzazione degli equipaggiamenti.

Per chi invece ama anche godersi la modalità giocatore singolo, la differenza stavolta sta nel fatto che il protagonista non è più rappresentato da due mani e un fucile, ma da un uomo con un volto e una storia. Un personaggio che, fra una guerra e l'altra, compare anche in atteggiamenti “normali”, lontano dal campo di battaglia. Sembra poco, ma in realtà è un elemento che permette di immedesimarsi molto di più nella vicenda, raccontata in modo profondamente cinematografico. Senza contare che il videogame quest'anno ha arruolato un attore di grande rilievo come Kevin Spacey, nel ruolo, ovviamente controverso, del proprietario della Atlas, uno speciale corpo militare di mercenari dotati di armamenti super-tecnologici.

A giudicare dalla resa dei volti e delle ambientazioni, si direbbe che Call of Duty Modern Warfare sia più che degno della nuova generazione di console. Alcuni dettagli sono talmente realistici da fare impressione. Ma nella continua frenesia a cui COD ci ha abituato si perde parecchio, rivelando anche dinamiche che rompono immediatamente l'incantesimo. Oltre a una serie di pecche a livello grafico, il problema principale di Call of Duty resta sempre lo stesso: si ha l'impressione di essere su un binario da cui è impossibile uscire (davvero, visto che se ci si allontana di pochi metri dall'area della missione si viene immediatamente rispediti all'ultimo checkpoint) e sul quale non si fa altro che affrontare un tiro al bersaglio. Spettacolare, senza dubbio, ma pur sempre un tiro al bersaglio.

Call of Duty Advanced Warfare riprende diversi elementi dai grandi classici sparatutto di fantascienza (Halo, Titanfall e Destiny su tutti), confermando i suoi punti di forza, ma anche molte delle sue debolezze. Un videogioco che non deluderà gli appassionati del genere. Tutti gli altri considerino che almeno qualche passo in avanti è stato fatto. E che comunque non c'è tempo per pensare, perché per sopravvivere bisogna sparare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA