La sfida correrà sul filo dei nervi, pochi dubbi. I Reds di Rodgers, del resto, comandano la classifica a quota 74, mentre i Citizens sono terzi con un ritardo di quattro lunghezze e, soprattutto, in arretrato di due partite: quindi, potenzialmente primi. Ironia del destino, o dei numeri, il conteggio è presto fatto: chiunque delle due vincesse tutte le rimanenti gare del campionato, cinque per il Liverpool, sette per il City, planerebbe verso la laurea di campione. Matematico. Una squadra soltanto potrà però acciuffare l’impresa: matematico anche questo, certo.
Il Liverpool, va detto, è una corazzata impressionante. Per dire, è reduce da nove successi in serie, ha il più prolifico degli attacchi, autore addirittura di 90 reti, e vanta i capicannonieri del torneo, Suarez e Sturridge, una coppia capace di firmare niente meno che 49 gol. Un prodigio. All’opposto, il City ha raccolto un pari e quattro vittorie nelle ultime cinque partite: il tecnico Pellegrini ha varato un assetto che permette di coniugare la leggerezza e l’efficacia in avanti con una solida copertura in retroguardia. E, non per caso, la squadra ha sia il secondo miglior attacco sia la seconda miglior difesa del Paese. L’equilibrio, si sarà capito, è la cifra dei Citizens; la risolutezza quella dei Reds. I duelli al centro del campo e sotto le tribune timbreranno probabilmente la sentenza. Domani si deciderà la Premier, domani sarà la resa dei conti. Serviranno cuori forti.
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