Tavecchio, a breve Figc risponderà alla Fifa
Elkann: «Inadeguato», Albertini: «Resto candidato»

Tavecchio, a breve Figc risponderà alla Fifa Elkann: «Inadeguato», Albertini: «Resto candidato»
4 Minuti di Lettura
Venerdì 1 Agosto 2014, 16:02 - Ultimo aggiornamento: 2 Agosto, 14:55
Si continua a parlare del caso Tavecchio a margine dell'ultimo Consiglio federale della Figc prima dell'assemblea che l'11 agosto elegger il successore di Giancarlo Abete.

La Fifa

Per quanto riguarda la richiesta di indagine della Fifa sulle parole infelici del candidato presidente, la Figc risponderà entro il fine settimana, ha spiegato Abete dopo la nuova comunicazione inviata ieri sera dalla Federazione internazionale, che ha chiesto di valutare se portare la questione di fronte all'organismo giudiziario competente prima dell'11 agosto. «Approfondiremo questo tipo di problema e entro il fine settimana risponderemo» ha spiegato Abete. La Figc aveva già risposto alla Fifa fornendo le spiegazioni sull'episodio e allegando le dichiarazioni dello stesso Tavecchio, al centro della critica dopo la frase sui giocatori extracomunitari mangia banane.



«Le situazioni emerse sono di estrema chiarezza, non si tratta di fare indagini - ha quindi precisato Abete dopo la nuova richiesta della Fifa -. Noi rappresenteremo alla Fifa quello che è il quadro normativo vigente e quali sono i ruoli e le funzioni dei vari organi all'interno della federazione. È una comunicazione arrivata ieri sera, faremo un approfondimento e daremo un riscontro».



La competizione elettorale

Un momento di amarezza per Abete, al suo ultimo Consiglio federale da presidente. «Siamo amareggiati perché in questo momento il calcio sembra peggio di quello che è», si è sfogato al termine della riunione, preferendo non commentare le parole di Tavecchio: «qualunque mia parola verrebbe interpretata come critica o appoggio a uno dei candidati, mentre io devo essere un soggetto terzo, non devo entrare nell'ambito della competizione elettorale».



Nel pieno della competizione, anche se indebolito, c'è invece Carlo Tavecchio, il quale ha voluto replicare alle parole del presidente del Coni Giovanni Malagò, che dopo l'incontro di ieri sera aveva affermato: «Tavecchio deve rispondere alla sua coscienza». «La coscienza è individuale, non è pubblica», ha commentato il candidato alla presidenza della Figc, che già ieri aveva ribadito per l'ennesima volta la propria volontà di andare avanti.



Ma oggi quello che era partito come favorito nella corsa ha perso anche l'appoggio del Torino. «Il vero tema è che non è logico che la Lega Dilettanti e la Lega Pro, con tutto il rispetto, possano eleggere il presidente federale con una Serie A contraria», ha spiegato il presidente della società Urbano Cairo, presidente del Torino. «Vedo che Tavecchio vuole andare avanti ma l'appoggio un pò gli sta mancando. Oggi in Serie A ci sono in opposizione 8-9 società, sicuramente il fronte contrario è cresciuto molto rispetto a quando solo 2 società (Juventus e Roma, ndr) non appoggiavano la candidatura. C'è stato uno smottamento continuo. Comincia ad essere una Serie A non più compatta, non è una Serie A in appoggio e di questo bisogna tenere conto», ha ribadito evidenziando che «il problema ora è di governance generale.



Il presidente della Lega Pro, Mario Macalli, ha invece confermato il proprio appoggio alla candidatura di Tavecchio malgrado una serie di dichiarazioni che avrebbero potuto essere mal interpretate. «Se fa bene Tavecchio ad andare avanti con la candidatura alla presidenza della Federcalcio? Dovreste chiederlo a lui, non a me. Sicuramente da questa situazione il calcio italiano non ci ha guadagnato», aveva dichiarato.



Nella questione è intervenuto oggi anche John Elkann, presidente della Fiat Spa, a margine dell'ultima assemblea degli azionisti Fiat in Italia: «E' di una inadeguatezza assoluta - ha dichiarato - sono frasi che si commentano da sole. In generale nel mondo sportivo italiano e internazionale chi aspira a queste cariche di responsabilità deve comportarsi di conseguenza».



Della stessa idea il presidente dell'Assocalciatori Damiano Tommasi, sostenitore del secondo candidato Demetrio Albertini. «Quando abbiamo candidato Albertini eravamo consapevoli che la nostra forza era l'aspetto tecnico e il suo 30% - ha spiegato Tommasi - Di questo siamo ancora convinti, stiamo cercando di far passare la linea che Demetrio può essere un buon presidente federale. Registriamo il sostegno di qualcuno che prima non era di questa idea, speriamo di arrivare alle elezioni con una maggioranza. Gli elettori potrebbero cambiare idea man mano che ci si avvicinerà al giorno delle elezioni, e analizzando nel concreto la fattibilità di uno e l'altro candidato».



Il commissariamento, secondo Tommasi, sarebbe un'ipotesi per il Coni nel caso in cui «non riuscissimo a portare avanti le due candidature o l'11 agosto non dovesse esserci un'elezione».



Peraltro Albertini non ha alcuna intenzione di ritirare la candidatura. «Ho parlato del corporativismo che esiste nella difesa della propria casa, di ogni

componente - ha detto - Bisogna trovare una sintesi.

Ritirare la candidatura? Assolutamente no. Ci siamo parlati con Tavecchio dandoci appuntamento a lunedì, poi faremo il punto. C'è una settimana di tempo per poter valutare il tipo di sintesi, però non c'è una possibilità che io mi ritiri».



Potrebbe succedere di tutto secondo Renzo Ulivieri, presidente dell'Assoallenatori. «È uno scenario aperto perché potrebbe succedere di tutto - ha precisato - C'è la speranza, anche se in ritardo e non per colpa nostra, di sederci a un tavolo e fissare 5-6 punti seri, d'impatto e comprensibili per l'opinione pubblica. Diventerebbe una legislatura di passaggio per questi due anni. Piuttosto che un inciucio, forse sarebbe meglio uno scontro anche durissimo per poi ripartire. Ma quello che non capirebbe la gente è un 'accordicchiò».
© RIPRODUZIONE RISERVATA