Roma, Balzaretti: «Non mollo ma non so
se guarirò. Pronto a ridurmi lo stipendio»

Roma, Balzaretti: «Non mollo ma non so se guarirò. Pronto a ridurmi lo stipendio»
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Martedì 2 Settembre 2014, 11:22 - Ultimo aggiornamento: 15:25
«Devo fare ancora mesi di fisioterapia non so precisamente quanti, con i dottori abbiamo deciso di lavorare con dei campi elettromagnetici, speriamo mi aiutino ad evitare un pò il dolore. C'è la possibilità di non riuscire a guarire ma ci proverò fino alla fine, non voglio mollare perché voglio continuare a sentirmi ancora un calciatore».

Federico Balzaretti fa il punto della situazione sul suo infortunio alla zona pubica che lo tiene lontano dai campi da ben 10 mesi.

«È successo questo problema circa 10 mesi fa, dopo l'incontro con il Torino ho avuto dolore al pube -spiega Balzaretti in conferenza stampa-. Pensavo fosse un problema passeggero, tanto da giocare contro il Sassuolo. Dopo quella partita non ce la facevo più a camminare. Abbiamo trattato tutto come se fosse una pubalgia. Abbiamo fatto esami ed è stato riscontrato un problema alla sintesi pubica. Dovrebbe esserci una cartilagine, ma ora non c'è più.

Mi sono operato in America ma non è andata bene. Abbiamo fatto un altro tentativo a Monaco di Baviera, sono stato martoriato anche là senza risultati apprezzabili. Alla luce di questo abbiamo fatto nuovi esami che hanno evidenziato addirittura un peggioramento di questa parte».

«Mi sento in colpa per i compagni, vorrei gioire e soffrire con loro -aggiunge il 32enne terzino giallorosso-. Voglio ringraziare anche la società, il mister Garcia e il dottore che mi sono stati sempre vicino. La Roma è una grande famiglia. Sto vivendo un momento difficile anche dal punto di vista psicologico. È una cosa che non si sa se e quando andrà via. Dentro di me ho tantissima fede, credo tanto in me stesso e ce la metterò tutta. Ho una famiglia stupenda che mi aiuta nel quotidiano. Il messaggio per i tifosi è che io non mollo ma voglio che loro sappiano che purtroppo non so né se né quando supererò il problema».

Balzaretti si dice anche disponibile a una riduzione dello stipendio: «Ho parlato con il presidente e ho detto che la società ha carta bianca, nessun problema per me. Non è questo il nodo centrale. Il nodo centrale sono i sentimenti di una persona.

Se posso dire una cosa è che credo che la società non ha mai voluto fare nulla nei mie confronti perché siamo una famiglia e perché sanno che ce la sto mettendo tutta. La società ci tratta come persone, non come semplici calciatori e una famiglia si vede proprio in questi momenti. È facile coccolare uno che fa cinque gol a partita», prosegue il difensore.

Il giocatore giallorosso conclude sottolineando come ogni decisione presa per guarire dall'infortunio sia stata presa di comune accordo con la società. «Ogni cosa è stata decisa insieme. Voglio ringraziare tutto lo staff medico, stiamo facendo tutto il possibile.

Io voglio provare a giocare, non voglio rimpianti, voglio arrivare a casa tutte le sere avendo dato il mille per cento, a prescindere dal risultato. Se non basta darò il mille e uno per cento per giocare.

Sottolineo che tutto quello che è stato fatto non è lesivo per la mia vita futura».

Accanto a Balzaretti il medico sociale della Roma, Francesco Colautti che precisa il problema del terzino giallorosso. «La sintesi pubica è un'articolazione importante perché convergono li tutti gli arti inferiori, perchè consente i movimenti tipici dei calciatori. Qui c'è una malformazione dell'articolazione. Il problema si è evoluto in maniera molto veloce e questo ha influito in maniera decisiva sul mancato recupero».

Balzaretti, che ha il contratto con la Roma fino al 30 giugno del prossimo anno. E' un giocatore che è profondamente nel cuore della tifoseria giallorossa dopo la rete segnata alla Lazio nel derby d’andata della passata stagione: dopo un avvio piuttosto complicato, pian piano l’ex palermitano ha saputo(ri)conquistare la fiducia di tutto l’ambiente, e proprio quando sembrava che tutto fosse tendente al positivo la mazzata dell’infortunio.
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