Klose lancia la Lazio: «Vogliamo conquistare l'Europa ma se arriva qualcos'altro...»

Klose lancia la Lazio: «Vogliamo conquistare l'Europa ma se arriva qualcos'altro...»
di Daniele Magliocchetti
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Giovedì 21 Agosto 2014, 13:46 - Ultimo aggiornamento: 18:46
Miro Klose archivia il mondiale e promuove la Lazio. Il bomber campione del mondo torna a parlare, dà il benvenuto ai nuovi e prepara l’anno della riscossa. «Mi piace molto come è stata costruita questa squadra, ma per fare bene dobbiamo lavorare giorno dopo giorno, solo così potremmo toglierci grandi soddisfazioni», le parole del panzer.











Si riparte. «Non posso dire niente fino ad ora, non abbiamo ancora giocato neanche una partita. Per me è stato importante firmare prima per andare al Mondiale. Volevo giocare quest’anno e fare più gol dello scorso anno, che sono stato tante volte infortunato e non ho trovato la forma per giocare bene e che mi serve. Speriamo che quest’anno sia diverso».



Senza più nazionale, solo la Lazio e più partite: «Ne trarrò giovamento, anche perché noi abbiamo due competizioni: la Coppa Italia e la Serie A. Per noi questo è importante: giochiamo solo domenica e possiamo lavorare durante la settimana tanto. Sono contento che abbiamo questo allenatore, che sono arrivati tanti bravi giocatori. Speriamo bene».



Nonostante il mondiale, c’è ancora fame: «Dobbiamo raggiungere l’Europa come obiettivo di squadra, è l’obiettivo minimo. Vediamo se possiamo lottare un po’ più alto vedremo, vogliamo prendere tutto. Prima però dobbiamo giocare bene, trovarci noi come una squadra. Se giochiamo solo la domenica, possiamo vincere le partite anche l’ultima mezz’ora».



Tanti infortuni e tante malelingue: «Io trovo sempre la strada mia, la strada giusta. Quello che scrivono o che dicono, che sia positivo o negativo, non mi interessa: io seguo sempre la mia strada. So cosa devo fare per arrivare al top. Sono contento di aver raggiunto tanti obiettivi, ma la squadra è sempre al primo posto».



Il futuro: «Ho un contratto di un anno con opzione per il secondo. Ho parlato col presidente: per me è importante diventare allenatore, non so cosa succederà in futuro: vediamo, nel calcio non si sa mai cosa può succedere».



Capitolo tifosi e contestazione: «E’ difficilissimo giocare con pochi tifosi allo stadio, ma anche noi possiamo fare qualcosa per cambiare questo, se giochiamo bene e diamo tutto per la Lazio arriveranno anche altri tifosi, con la nostra gente possiamo vincere tante partite in case. Speriamo che la Curva sia piena di tifosi, ma dipende da come giochiamo noi».



Le altre grandi squadre di serie A e i loro obiettivi: «Quello che io voglio è migliorare, l’anno scorso non mi è piaciuto tanto. Quest’anno vedremo quale squadre sono brave, la Juve le due di Milano e sicuramente la Roma. Ma vediamo, giocano tre competizioni, vedremo come giocano. Io guardo solo la Lazio, è importante giocare bene e che noi stiamo bene, per me è la cosa più importante».



Modello Germania per Italia e Federcalcio: «L’Italia tatticamente è brava. Noi abbiamo capito qualche anno prima che servono anche giocatori giovani. Abbiamo cominciato tre quattro anni fa a prendere ragazzi dalle giovanili e formare una buona squadra. Abbiamo vinto L’Under 21 e l’Under 19. Ora durante il Mondiale c’erano tanti giovani. E’ importante avere sempre in squadra che hanno tante partite giocate con la Nazionale e quelli giovani che devono imparare dai vecchi giocatori. Non è qualcosa di tattica, è importante avere le giuste motivazioni ed essere orgoglioso di far parte della Nazionale».



Consiglio a Tavecchio e Conte: «Lavorare con i giocatori giovani. In cinque o dieci anni, come è successo nel calcio tedesco, sono cresciuti tanto ed è importante che crescano nei club come Borussia, come Bayern. Giocano in Bundesliga durante l’anno e poi in Nazionale».



L’elogio a Djordjevic: «E’ un ragazzo che mi piace tantissimo. Ho visto già da qualche giorno, ha due piedi molto importanti. Lui ha la voglia e per me è molto importante, e vuole imparare. E’ un bravo ragazzo, ha un bravo carattere. Non so se prenderà il mio posto o giocheremo insieme, vedremo come deciderà il mister».
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