Lazio, de Vrij e l'eredità di Stam:
«Lui era un grande, ma io sono unico»

Lazio, de Vrij e l'eredità di Stam: «Lui era un grande, ma io sono unico»
di Alberto Abbate
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Giovedì 31 Luglio 2014, 14:38 - Ultimo aggiornamento: 14:43

Porteremo un ulteriore rinforzo in difesa, promette Lotito. Intanto si presenta de Vrij. Ha la faccia di chi ha vinto la guerra contro l'ultimo brufolo e sta diventando un ometto: «Arrivo in una città e in un club fantastico. Sono davvero felice, ringrazio il presidente e Tare. Sono onorato di essere stato così richiesto, adesso spero di migliorare e non deludere le aspettative». Soprattutto dei tifosi: «Non pensavo di suscitare così tanto entusiasmo. E' stato un grande benvenuto a Fiumicino, incredibile vedere così tanti laziali. Mi sono sentito subito amato e lì ho capito cosa mi aspettava». Ha scelto la Lazio, non s'è mica pentito: «E' stato l'unico club, prima del mondiale, a rivelare il suo interesse per me. Sicuramente dopo ho valutato altre opzioni, ma la Lazio mi aveva trasmesso subito una grande impressione. Questa è il miglior posto dove potessi arrivare».

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IL SOGNO VLAAR

E' ambizioso, Stefan: «Voglio diventare completo e aiutare la squadra a diventare grande». Non pesa l'eredità di Stam: «Era un grande difensore e ho tanto rispetto, ma preferisco pensare d'essere unico. Non mi piace paragonarmi al passato». Miglior centrale del mondiale: «Ho fatto un buon lavoro in Brasile, ma non basta. Van Gaal mi ha dato tanta fiducia, è un allenatore fantastico». Non lo voleva trascinare a Manchester: «Mi hanno cercato tante squadre, ma non lo United. E nemmeno la Roma». De Vrij ha ora bisogno di un compagno veloce: «Gioco con Vlaar da quando ho 17 anni, parlo con lui e c'è tanta intesa. Non sono però io a scegliere, ma Lotito». La Lazio può arrivare lontano: «Ho parlato con Pioli, ma non posso svelare quali siano gli obiettivi». Lui ha il suo: «Sono un difensore bravo con la palla, devo diventare più veloce negli scatti e migliorare nei colpi di testa. Non è importante se giocherò nella difesa a tre o a quattro, per me è uguale. Sarà invece fondamentale la comunicazione, per questo voglio imparare subito l'italiano».

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