“Montanari. Desiderio. Pensiero. Colore": il docu-film sul grande pittore italiano

“Montanari. Desiderio. Pensiero. Colore": il docu-film sul grande pittore italiano
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Mercoledì 26 Novembre 2014, 16:34 - Ultimo aggiornamento: 28 Novembre, 16:01
“Montanari. Desiderio. Pensiero. Colore”: un documentario che racconta la vita del grande artista italiano, impersonato da Sebastiano Filocamo. ​Andrà in onda giovedì 27 novembre alle ore 20,00 su Sky Arte HD (produzione di Ballandi/Arts). Un film che agisce tra fiction, documentario, pittura e letteratura. Location originali e teatri di posa - due troupe - telecamere su droni - un interprete d’eccezione. Un grande sforzo produttivo per raccontare un grande inaspettato geniale protagonista dell’arte italiana.



In una vecchia villa, In fondo a una stanza piena di quadri c'è un uomo inquieto che cammina. Ha fisico da taglialegna, mani callose, barba incolta, capelli selvaggi, occhi ardenti. Porta scarpe grosse, braghe di velluto e un vecchio maglione. E' insonne, impaziente, tormentato: si sveglia alle tre - poi lavora. Come un monaco, con rigore, senza sosta, con impegno maniacale. Dipinge, scolpisce, intaglia, scrive romanzi, poesie, lascia il suo segno su qualsiasi materia gli capiti a tiro, anche sui muri. Vive con la moglie, ma vive isolato dal resto del mondo. In 18 anni è uscito dal cancello della villa solo 5 volte – sempre perché costretto - una per il funerale della madre, una per comprarsi un paio di scarpe, due per votare e una per rifare la patente – è andato giù a rinnovare la patente - poi subito a casa.



Chi è quest’uomo? E’ Pordenone Montanari, il “maestro invisibile”, il lupo solitario delle arti figurative. E’ stato scoperto pochi anni fa, per puro caso, dal nuovo acquirente della villa. Come un disperso – ob torto collo – settantenne, è stato portato alla luce, i suoi quadri sono stati esposti, alla Biennale di Venezia, in Italia, all’estero. E lui, Pordenone Montanari, controvoglia, senza entusiamo, con ritrosia, senza quasi parlare, si è dovuto manifestare al mondo. Nell’arco di poco Pordenone Montanari è diventato uno dei più singolari casi della storia dell’arte degli ultimi decenni.



Lo definiscono un genio: per colori, per impasti visivi, per poesia, per potenza del tratto, la sua pittura è una summa degli stili del novecento.
C’è chi addirittura parla di “un nuovo Picasso” – ma comunque la forza della sua riflessione artistica sulla natura dell’uomo, sul sesso, sull’esistenza, ha pochi pari. Per raccontare quest’uomo, il suo talento, i suoi conflitti, la sua lucida follia d’artista, i suoi quadri sempre diversi, le sue sculture, le sue parole – bisognava mischiare i linguaggi. Come avrebbe fatto lui, Pordenone Montanari.
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