Show hi-tech per gli Etruschi: Sabrina Ferilli diventa guida virtuale alla scoperta di Veio

Show hi-tech per gli Etruschi: Sabrina Ferilli diventa guida virtuale alla scoperta di Veio
di Laura Larcan
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Lunedì 20 Ottobre 2014, 16:40 - Ultimo aggiornamento: 25 Ottobre, 16:29
Animazione in 3D, ologrammi, ricostruzioni virtuali, e cloni “prodotti” con rilievi scan laser. No, non siamo al centro di un film hollywoodiano carico di effetti speciali, ma nella mostra di archeologia sperimentale dedicata agli Etruschi che inaugurerà il 23 ottobre al Museo Etrusco di Villa Giulia.

Il titolo è “Apa l’etrusco sbarca a Roma”, dove Apa è il nome di un buffo signore etrusco disegnato e animato con la tecnica della realtà virtuale che parla con la voce del compianto Lucio Dalla, nato nel 2011 quando il regista Giosuè Boetto Cohen realizzò un cartone animato in 3D sulla storia delle origini di Bologna.



Ora Apa sbarca appunto a Roma. Sull'iniziativa bolognese, l’anima della mostra romana è tutta hi-tech, dove le tecnologie multimediali sono state applicate con rigore scientifico al patrimonio archeologico etrusco. Un progetto che vanta una chicca come l’anteprima del film di animazione in 3D “Ati alla scoperta di Veio”, dove la protagonista Ati è stata doppiata nientemeno che da Sabrina Ferilli.



Nel cartoon, Ati, con la voce dell’attrice romana, si diverte a guidare il pubblico nelle sale di Villa Giulia dedicate ai capolavori della scultura etrusca con il famosissimo Apollo di Veio, e a condurlo nel cuore del santuario di Portonaccio alle porte di Roma, fin sul tetto del tempio, abilmente ricostruito grazie al lavoro congiunto di archeologi, tecnici, modellatori e informatici.



La mostra romana, ideata da Rita Cosentino con la supervisione della Soprintendente per l’Etruria Meridionale Alfonsina Russo Tagliente, è frutto del gemellaggio con Genus Bononiae - Musei nella Città di Bologna, con un progetto scientifico e tecnologico senza precedenti firmato dall’équipe di Cineca e con il sostegno di Fondazione Bracco. In tema di tecnologia, anche i prestiti diventano cloni virtuali. In questo gemellaggio ideale con Bologna, l’etrusca Felsina, rientra anche l’arrivo in versione ologramma della “Situla della Certosa”, un vaso cinerario in bronzo dalle complesse ed emblematiche scene figurate (oggi conservato ne Museo Civico di Bologna).



Di contro, a Bologna arriva (dal 25 ottobre) il sarcofago degli Sposi, nella sua immagine olografica a grandezza naturale, attuata con tecniche diverse grazie all’impegno di cinque gruppi di scienziati coordinati dal Cineca, in una ambientazione immersiva e interattiva, che coniuga scienza, arte ed effetti spettacolari in un perfetto equilibrio espressivo.
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