L'arte di Gianni Dessì per i 10 anni della Fondazione Pastificio Cerere

L'arte di Gianni Dessì per i 10 anni della Fondazione Pastificio Cerere
di Valentina Bruschi
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Giovedì 5 Marzo 2015, 11:23 - Ultimo aggiornamento: 12 Marzo, 16:41
È il simbolo del quartiere San Lorenzo e ne ha determinato il rinnovamento. Il Pastificio Cerere, costruzione di archeologia industriale, che quest’anno celebra i suoi 110 anni, ospita una vivace comunità di artisti, dallo storico “Gruppo di San Lorenzo” formatosi negli anni Ottanta ai più giovani Giulio Ruffo e Gianni Politi, tra i tanti, oltre a studi di pubblicità e ateliers di moda e l’Istituto di fotografia e comunicazione integrata.



A Roma, come in altre metropoli del mondo, gli artisti per primi hanno riscoperto le zone dimenticate delle città, comprendendone le potenzialità. Così, nel corso degli ultimi trent’anni il quartiere, ripreso dall’abbandono degli anni Sessanta, è diventando di tendenza, dalla movida notturna alle mostre d’avanguardia.



La fondazione



Nell’ex fabbrica di pasta, dedicata alla dea del grano, dieci anni fa è iniziata l’attività della Fondazione Pastificio Cerere, presieduta da Flavio Misciattelli, con un’intensa attività di mostre, workshop e residenze d’artista. Quest’anno, che coincide con la prima decade dell’istituzione, il curatore Marcello Smarrelli ha ideato una serie di sei mostre – una ogni due mesi - che rendono omaggio a questa impresa culturale e agli artisti storici che sono stati, e continuano ad essere, la vera anima di questo luogo: Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Nunzio, Piero Pizzi Cannella e Marco Tirelli. Il progetto, sostenuto anche attraverso una campagna di crowdfunding, 6 dei nostri, prevede la pubblicazione di un volume in cui saranno raccolte le testimonianze di artisti, critici e intellettuali che hanno vissuto e collaborato negli anni con la comunità nata intorno al Pastificio, insieme alle voci e le memorie degli artigiani e degli abitanti storici di San Lorenzo, che hanno visto cambiare negli anni il volto del proprio quartiere.



La mostra



L’esposizione personale di Gianni Dessì – dal titolo, “Dentro e fuori” – è la prima della serie di mostre previste quest’anno negli spazi della Fondazione (via degli Ausoni 7, fino al 28 marzo. Orari: dal lunedì al venerdì 15-19, sabato 16-20, ingresso libero. Info: www.pastificiocerere.it). Una mostra autobiografica, intima, che racconta l’intrecciarsi tra la ricerca artistica di Dessì - sospesa tra figurazione e astrazione, pittura e scultura - con il luogo, vissuto intensamente dall’artista. Il percorso si apre con “Vista”, grande carta segnata a carboncino che traccia la storia delle forme realizzate dall’artista in passato, e si chiude con l’opera su vetroresina che dà il titolo alla mostra, considerato un autoritratto dell’artista. Davanti a questa, “Vox”, la scultura realizzata con la tecnica di cottura della ceramica usata in Giappone, il raku, utilizzata da Dessì per realizzare il ritratto del volto dell’amico e collega Bruno Ceccobelli, con cui ha condiviso gli anni dell’esperienza al Pastificio. Un luogo speciale, che si conferma ancora oggi spazio dove crescere e coltivare l’energia vitale dell’arte.