Derby Roma-Lazio nel cinema: quante risate tra sfottò e finzioni

Derby Roma-Lazio nel cinema: quante risate tra sfottò e finzioni
di Giulio Mancini
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Sabato 23 Maggio 2015, 11:20 - Ultimo aggiornamento: 22:39

Un appassionato ha scandagliato centinaia di film della commedia italiana alla ricerca della citazioni e delle immagini sulla stracittadina, Ne è uscito fuori un quadro gustoso e pieno di curiosità.

Pippo Franco contro Mario Carotenuto e Gigi Reder. Oppure Christian De Sica versus Maurizio Mattioli. E poi, ancora, Claudio Amendola che sfida Vittorio Gassman. E’ una contrapposizione sportiva che non conosce tempo ma solo la fede per la propria squadra quella del derby del cinema. In moltissimi film la stracittadina del Cupolone è il filo conduttore di una storia oppure solo una citazione, ma pur sempre l’esercizio di fede agonistica all’insegna del pallone.

Lo sa bene Federico Melis, romano di 34 anni, ingegnere elettronico con la passione per il cinema ed in particolare per le rappresentazioni del calcio sul grande schermo proposte dalle produzioni italiane. Collaboratore del sito specializzato davinotti.com, cura insieme con altri appassionati un settore specifico, appunto quello legato alle partite ed ai campionati dello sport più amato dagli italiani.

Anche nel cinema, dunque, davanti e dietro la macchina da presa si vive con grande passione il derby dei colori capitolini.

Tra i tifosi romanisti il primato di “promozione” cinematografica appartiene all’indimenticato Alberto Sordi: la sua prima apparizione come lupacchiotto nasce insieme al suo più celebre personaggio Nando Mericoni nel film “Un giorno in pretura” del 1954, pellicola diretta da Steno (Stefano Vanzina) regista che è anche il primo a portare sul grande schermo il derby Roma-Lazio, con immagini reali della stagione in corso. Negli anni successivi della carriera di Albertone, tutti ricordano poi gli insulti ai tifosi laziali nel film "Il marito" del 1958, l'abbonamento dello stadio esibito come documento istituzionale nel film "Finché c'è guerra c'è speranza" del 1974 e la chiacchierata con Giulio Andreotti nel film “Il Tassinaro” del 1983.

Altro attore che ha ben rappresentato il tifoso romanista nel cinema italiano è Vittorio Gassman: epocale la sua esultanza nel breve episodio “Che vitaccia” del film “I mostri” del 1963 e la dichiarazione al commissario nel film “Audace colpo dei soliti ignoti” del 1959.

Fede giallorossa anche per Claudio Amendola ne “Vacanza in America” del 1984 dove organizza addirittura un Roma-Juventus ed “Ultrà” del 1991, uno dei pochi film sulla tifoseria organizzata, e quasi metà degli episodi della serie TV “I Cesaroni”. Tomas Miliam nel film “Il diavolo e l’acqua santa” del 1983 indossa i panni di un ex centravanti della Roma e non mancano citazioni dei colori della società in molti suoi film nel quale interpreta il commissario Nico Girardi, in “Squadra antiscippo” del 1976 arresta un ladro nei bagni dello stadio proprio durante il goal di Chinaglia, l’ultimo in un derby, in Lazio-Roma del novembre 1975. Maurizio Mattioli, riesce a far tifare Roma al milanista Massimo Boldi, nel film “Fratelli d’italia” del 1989 remake del film “Tifosi” del 1999. Enzo Salvi, nel film “Merry Christmas” in viaggio ad Amsterdam addirittura raggiunge un club giallorosso per assistere alla partita di Coppa Uefa della Roma che vince sul Feyenoord “per tre pippi a zero”. Sono tifosi romanisti con semplici citazioni: Anna Magnani in “Bellissima” del 1951 e Lino Banfi ne “L’allenatore nel pallone” del 1984.

Sul fronte opposto, stando a quanto riesce a documentare Melis, sono nettamente inferiori le citazioni biancazzurre. “Solitamente la Lazio e i suoi tifosi appaiono più come contrapposizione alla Roma che come vera protagonista nel film” osserva il cinefilo. In ogni caso, sono da citare altri grandi attori come Aldo Fabrizi, nei film “Avanti c’è posto…” del 1942 e “Campo de’ Fiori” del 1943, e Peppino De Filippo, nel film “Un giorno in pretura” del 1954. Altro tifoso laziale è Vincenzo Crocitti che nel film “Un borghese piccolo piccolo” del 1977 interpreta il figlio di Alberto Sordi tragicamente ucciso durante una rapina. La divisione calcistica tra i due viene superata dall’amore che il padre ha per il figlio, dimostrata dalla loro complicità mentre si guardano un goal di Chinaglia di Lazio-Juventus del febbraio 1974. Un altro gol di Chinaglia, questo durante un derby del 1973, lo vediamo nel film “L’arbitro” del 1974, dove il calciatore canta anche la sigla iniziale. Laziali sono pure Stefano Masciariarelli e Monica Scattini nel film “Simpatici ed antipatici” del 1998 del regista Christian De Sica, uno dei più accaniti tifosi biancocelesti. Tutti ricordano il personaggio Don Buro nel film “Vacanze in America” del 1984, “Imparzialissimo: ve odio a tutt’e due… Palla al centro!”, il pretore nel film “Mi faccia causa” del 1985 e il chirurgo nel film “Tifosi” del 1999, nel quale si traveste da aquila per incitare la propria squadra durante un Lazio-Inter. Un tifoso lazialissimo, come tutti sanno, è Enrico Montesano, ma non ci sono citazioni della sua fede nei film da lui interpretati, anzi nel film “Remo e Romolo” del 1976 lo sentiremo addirittura dire “A burini, a laziali” durante una discussione tra romani e sabini. Chissà quanto gli sarà bruciato dirlo.

Per chiudere, un film che ruota proprio intorno ad un derby del Cupolone è “Il tifoso, l’arbitro e il calciatore” del 1983. In questa pellicola Pippo Franco è Amedeo e si ritrova a dovere tifare durante un’amichevole sia la Lazio - per accontentare Gigi Reder suo datore di lavoro nonché futuro suocero - che la Roma per non fare uno sgarbo al proprio padre, Mario Carotenuto. Ne nascerà una delle più belle scene della comicità all’italiana, con il povero Amedeo costretto ad andare da una curva all’altra dello stadio Olimpico con tanto di cambio di casacca. La rivalità tra i due consuoceri si risolverà con la nascita di due gemelli, divisi equamente tra le due tifoserie. “Attenzione però a non farvi trarre in inganno – avverte Melis – Le immagini che si vedono nel film, infatti, non sono quelli di un derby, ma di due partite differenti, infatti in quegli anni la Roma era tra le più forti del campionato, mentre la Lazio era in serie B”.

Altre curiosità sui derby, nel film “Cose di cosa nostra” del 1971 le immagini di una stracittadina capitolina vengono utilizzate per un Napoli-Roma mentre nel film “Ladro lui, ladra lei” del 1958 un gol del romanista Da Costa viene sfruttato per rappresentare un goal della Lazio da parte di Arne Selmosson, con un abile montaggio dei fotogrammi.

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