Tutti in fila per il vernissage della mostra di Warhol a Palazzo Cipolla

Tutti in fila per il vernissage della mostra di Warhol a Palazzo Cipolla
di Valentina Tocchi
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Venerdì 18 Aprile 2014, 17:19 - Ultimo aggiornamento: 17:20
Il colpo d’occhio incredibile: tutta via del Corso bloccata da quell’interminabile fila, un corpo a corpo che, in omaggio al genio del protagonista della mostra, non è azzardato definire Pop. Se la sua frase più conosciuta era che «nel futuro ognuno avrebbe avuto almeno un quarto d’ora di celebrità» bisogna ammettere che la celebrità di Andy Warhol, a quasi trent’anni dalla sua morte, non accenna a diminuire.



Ed è stato proprio in onore del leggendario ex vetrinista, poi pittore e scultore nonché mito della Pop Art che si è svolta, ieri sera nella bellissima sede di Palazzo Cipolla di via del Corso la serata inaugurale della mostra monografica che lo riguarda e che resterà aperta al pubblico fino a settembre.

Mostra fortemente voluta dal presidente della Fondazione Roma, il professor Emmanuele Emanuele, ma anche dal presidente di 24 Ore Cultura Alfonso Dell’Erario e da Iole Siena di Arthemisia.



Ad accogliere gli invitati è stato lo stesso Emanuele, con la moglie Laura. «Sono lieto di presentare la mostra dedicata ad Andy Warhol, con la quale Fondazione Roma prosegue nella sua costante azione di diffusione dell’arte visiva», ha affermato il presidente di Fondazione Roma, che ha ricordato come «stante la centralità della storia dell’arte di Roma nei secoli, è importante aprire un dialogo con il mondo che ci circonda». Ed è stato così che i numerosissimi presenti, tra cui Anna Maria Tarantola, presidente della Rai, i produttori Pietro Valsecchi e Camilla Nesbitt, Lorenzo Zichichi, Matteo Arpe, Luisa Todini, Luigi e Raffaella Chiariello, Flavia Vento, Teresa Emanuele e Matteo Basilè, il principe Carlo Massimo, Patricia Ruspoli, Jas Gawronski, Clementina Cordero di Montezemolo, Nicola Maccanico, Mario d’Urso, Marisa Stirpe, Antonio ed Elisabetta Marini, Francesco Gasparri di Raiuno, Federico Coccìa, Paola Caruso hanno avuto la possibilità di perdersi tra le opere di Warhol e i feticci dell’immaginario collettivo americano, godendosi 150 tra le sue più note e celebri pitture, foto e disegni e sculture, realizzate dalla fine degli anni ’50 ai primi anni ’80. Dalla coloratissima Liz Taylor del ’62 alle riproduzioni dei barattoli di zuppa Campbell o delle bottiglie di Coca Cola, senza trascurare il volto indimenticabile e colorato delle serigrafie del mito Marilyn ma anche delle icone Elvis Presley e Che Guevara, Jean Michel Basquiat e Jackie Kennedy, senza trascurare l’immagine di Mao e l’autoritratto di Warhol, nature e versione drag queen. Non solo Pop Art, ma anche aperitivo a base di prosecco e tartine: per riprendere fiato tra un capolavoro e l’altro, a mostra finita la meta privilegiata era il buffet.
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