La festa di Luca Carboni a Bologna: «Amo la mia città senza pietà»

La festa di Luca Carboni a Bologna: «Amo la mia città senza pietà»
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Domenica 22 Dicembre 2013, 11:24 - Ultimo aggiornamento: 26 Dicembre, 19:07

​Una festa per Luca Carboni. Ma anche una festa per una generazione, per una citt. In una notte fatta di musica, immagini, ricordi energici pi che nostalgici. E in un luogo che non poteva essere un altro: questo palazzetto dello sport costruito a metà degli anni '50 in quel quartiere di Bologna dove si allenerà la sua sensibilità per le cose concrete, un mondo quotidiano, delicato e inquieto, che ieri ha compiuto trent'anni.

Trent'anni di carriera festeggiati in gran compagnia. Con gli amici bolognesi, da Samuele Bersani a Gianni Morandi; e con quelli venuti da fuori: Biagio Antonacci, Elisa, Tiziano Ferro e Jovanotti. Una storia che doveva partire da lì, anno 1982, i primi passi, l'incontro casuale con Ron durante una partita di basket, l'invito a portare i suoi testi in una delle trattorie dove in quegli anni ingrassavano i cantanti. Bologna, tanta Bologna. Celebrata fin dall'abbigliamento, con una giacca a strisce verticali rosse e blu. E dalla prima canzone, con cui ha rotto il buio del Paladozza esaurito, «La mia città, senza pietà, la mia città».

L'ha anche "parlata", La sua citta, reinventando con Andrea Mingardi la canzone Colori, in dialetto bolognese. Poi l'ha ringraziata esplicitamente: «Grazie Bologna, in questi giorni trent'anni fa finivo di registrare il mio primo album. Sono felice di ricordarlo qui, tra le strade del mio quartiere dove sono cresciuto politicamente e fisicamente - ha detto riferendosi al titolo del suo ultimo album, Fisico e Politico - Grazie Bologna e viva il futuro».

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