Zagarolo, funerale con brindisi per l'addio a Francesco Di Giacomo

Il funerale di Francesco Di Giacomo
di Massimo Sbardella
2 Minuti di Lettura
Giovedì 27 Febbraio 2014, 17:13 - Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 00:00

Il brindisi era stato annunciato e brindisi stato. In memoria di Francesco Di Giacomo a Palazzo Rospigliosi a Zagarolo ieri si sono date appuntamento centinaia di persone: tutti insieme per il funerale laico della voce solista del Banco di Mutuo soccorso, morto a 67 anni il 21 febbraio per le conseguenze di un incidente stradale. Ad alzare i calici, insieme alla moglie Antonella con un abito di velluto rosso, prima di tutto i fondatori della band, Vittorio e Gianni Nocenzi, con loro lo storico manager Giancarlo Amendola. Tra la gente, arrivata da tutti i Castelli dove Di Giacomo teneva ancora concerti senza tirarsi mai indietro quando c’era da sostenere iniziative umanitarie, anche il sindaco Giovanni Paniccia.

Il funerale è proseguito per tutto il pomeriggio, sempre nello spirito del brindisi che era stato chiesto dai famigliari e dagli amici del cantante la cui bara è stata sistemata nella sala a piano terra del grande palazzo nel centro di Zagarolo.

L’appello di Francesco Di Giacomo a rinunciare ai fiori per aderire alla campagna di beneficenza pro Emergency è stata completamente accolta dai presenti. Solo qualche mimosa, lasciata qua e là, e un paio di garofani rossi sul tavolo vicino al tavolo con i bicchieri del prosecco. I tre fiori più belli, originali e toccanti, sono quelli musicali voluti dalla moglie Antonella: tre frammenti di tempo, nel lungo pomeriggio dell’addio, in cui gli amici più stretti di Francesco si sono esibiti al pianoforte all’interno di un Salone delle bandiere gremito come mai, tutti stretti intorno al feretro di Francesco.

Ha iniziato un commosso Gianni Nocenzi, seduto al pianoforte a coda in fondo al palazzo, ad intonare una melodia dedicata all’amico scomparso. Subito dopo altri due fratelli artistici: Paolo Sentinelli, al piano, ad accompagnare Andrea Satta nella lettura di un testo dell’artista. A chiudere, in un crescendo di emozioni, l’intenso medley di Vittorio Nocenzi con i pezzi più cari alla voce del Banco: “Immaginate la sua voce e le sue parole – ha esortato - e seguite la musica”. Tra smartphone in aria ad immortalare il momento e molte lacrime a rigare i volti dei presenti, la folla ha assistito in rispettoso silenzio, rapita dall’unicità di questi tre fiori musicali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA