E’ sempre un’esperienza arricchente per una sede espositiva ospitare una selezione di opere proveniente da un’altra prestigiosa istituzione: questo il connubio che si è instaurato tra il Palazzo Reale di Milano e il Museo delle Belle Arti di Budapest, il quale ha spedito 76 opere della sua collezione, che vanno dal Medioevo al Novecento, nel centralissimo spazio espositivo meneghino. La retrospettiva Da Raffaello a Schiele. Capolavori dal Museo di Belle Arti di Budapest, come ha dichiarato Filippo Del Corno, assessore alla Cultura, «conferma la collaborazione tra il Comune di Milano e il Museo di Budapest» ed è nata «dopo il grande successo dell’evento dello scorso Natale che ha visto il museo ungherese prestare eccezionalmente la Madonna Esterházy di Raffaello per il consueto appuntamento d’arte a Palazzo Marino, che propone ogni anno un focus su singoli capolavori di grandi artisti».
L’attuale mostra punta a valorizzare al meglio l’arte del museo prestante: il percorso di visita, infatti, segue la disposizione “ungherese” e invita il pubblico a godere di una sorta di museo “ideale” in cui ammirare le meraviglie del Cinquecento, del Seicento, del Settecento, passando per l’Età barocca, il Simbolismo e l’Espressionismo, e concludendo con le composizioni delle Avanguardie.