Cento ritratti della Capitale così bella e impossibile: #RomaBarzotta con Latella, Giusti e Vanzina

Cento ritratti della Capitale così bella e impossibile: #RomaBarzotta con Latella, Giusti e Vanzina
di Roberta Petronio
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Giovedì 26 Marzo 2015, 06:26 - Ultimo aggiornamento: 27 Maggio, 17:46

Piove, diluvia, #Roma barzotta. Potrebbe essere un'invettiva, e invece è soprattutto il titolo del nuovo libro del giornalista del Messaggero Davide Desario, ironico, graffiante, più vero del vero.

Una raccolta di affreschi in miniatura della città, colta nel segno, tra vizi e virtù, con un solo aggettivo crudo ed efficace che grida dalla copertina in forma di hashtag, per proseguire il dibattito sul web.

Perché barzotta? «Perché è sempre a metà: non difende la tradizione ma non riesce neanche a trasformarsi in una grande capitale europea», spiega l'autore. Nella sala forum della libreria di via Milano, posti in piedi per l'evento. Nelle prime file l'editrice de Il Messaggero, Azzurra Caltagirone, il direttore Virman Cusenza che ha firmato l'introduzione, l'editorialista Paolo Graldi e il presidente della comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici. Arrivano Alfio Marchini, e ancora Luigi e Raffaella Chiariello.

La tentazione di leggere dei brani è troppo forte. Maria Latella sceglie una pagina che invita alla riscoperta dei tramonti romani. Enrico Vanzina cita Flaiano, il senso di appartenenza, la libertà e il privilegio di poter raccontare una città difficile attraverso pennellate quotidiane. Con Max Giusti, invece, i racconti diventano subito gag irresistibili.

Riconosciamo immediatamente la Roma «che ti abbraccia con la bellezza di un vicolo e poi ti schiaffeggia lasciandoti intrappolato sul raccordo», come ricorda Desario.