Il diario di un’inguaribile imperfetta nel nuovo romanzo di Daniela Cursi Masella

Il diario di un’inguaribile imperfetta nel nuovo romanzo di Daniela Cursi Masella
di Sabrina Quartieri
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Giovedì 8 Ottobre 2015, 16:44 - Ultimo aggiornamento: 11 Ottobre, 10:51
Un libro per donne sole e disperate, per quelle single e serene, ma che si chiedono perennemente se sbagliano a sentirsi serene pur essendo single; e ancora, per le eterne insoddisfatte, che passano ore davanti allo specchio a trovarsi tutti i difetti del mondo; per le quarantenni senza figli che, almeno una volta nella vita, si sono trovate, proprio per questo, a disagio in un mondo fatto di madri, e per le madri anche, che ogni tanto, in preda a forti crisi di nervi, invidiano le donne che mamme non sono. Con dei capitoli a volte dissacranti, altre introspettivi, la giornalista e regista Daniela Cursi Masella torna con un nuovo romanzo: “Imperfetta”, edito da Baldini & Castoldi in formato e-book (http://www.baldinicastoldi.it/libri/imperfetta/), racconta la storia di Viola, una single quarantenne di Viareggio, reduce da un amore finito male. Una relazione archiviata per fallimento che aveva spinto la protagonista a trasferirsi a Milano, nonostante amasse Roma, città nella quale viveva.



Lo stesso posto in cui Viola, ormai senza un uomo e priva di un lavoro, decide di tornare, trascinandosi dietro, in compenso, la depressione e una serie di ansie. La via d’uscita a tutto questo la propone la dottoressa Robinz, che da brava psicanalista suggerisce alla sua “paziente” di scrivere un diario dove annotare tutto, anche le cose più spregevoli. Un consiglio che Viola comincia a seguire proprio alla lettera. Sotto forma di un racconto segreto appassionante, esilarante, liberatorio e spesso disarmante per la sincerità senza freni di una protagonista disincantata (almeno all’apparenza), Viola riporta tutti i suoi pensieri imperfetti, ma finalmente liberi: dall’invidia per l’amica sposa, al suo odio per la Chiesa, che la fa sentire “incompleta - si legge nel libro - come il water senza la tavoletta, priva di senso come gli spaghetti alle vongole senza l’aglio, inutile come il sabato senza la domenica”. Nella confessione della donna, ci sono poi il sogno da scrittrice frantumato per colpa di una realtà spietata, l’avversione verso il Natale per l’incubo di fare l’albero e l’odio per le stramaledette ricorrenze.



Non mancano, nel romanzo, confronti divertenti tra la protagonista e i personaggi minori, come quello tra una Viola acqua e sapone, che ama la tuta e detesta lo shopping o il farsi i capelli, e la bionda fonata che si veste con tubino rosa anche per una braciolata in campagna. La classica donna alla quale tutto è concesso, quella che, per chiedere qualcosa, usa la tattica della testa piegata di lato e un po’ verso il basso, per adattare al meglio l’occhio da gatta. O ancora, l'incontro-scontro tra una Viola non madre, che vive con ben due gatti e altrettanti cani, e un tipo interessante (ma allergico ai peli degli animali), liquidato in fretta e furia con un “non potendomi liberare dei miei quattro batuffoli che mi amano tanto, la scelta è stata scontata. Addio, bel dottore, se trovano un vaccino contro queste allergie, fatti vivo”. Ma la stessa donna cinica e disillusa, è anche quella che si indaga e, soprattutto, si tormenta per il suo stare bene anche da single. Un esempio di non paura (quella della solitudine) che, per la protagonista finisce per essere “addirittura peggio della paura stessa, perché è infida, s’insinua nella vita di una persona e si riesce ad individuare solo quando ormai è troppo tardi. Quando rimpiangi di non averla capita prima”.



Dedicato a chi osa sperare, a chi crede nei sogni, a chi è stato spesso il carnefice di se stesso, a chi è rimasto senza parole davanti alle domande di una bambina, a chi è terrorizzato di restare solo, a chi ha paura di invecchiare, a chi non sa se credere in Dio, ma ci spera tanto, il diario di Viola e i suoi pensieri imperfetti sono un omaggio a tutte le donne capaci di fare autocritica senza rinunciare all’ironia, e che sanno lottare quotidianamente con la propria imperfezione, senza perdere mai la voglia di vivere meglio e di rincorrere i sogni. D’altronde “essere perfetti è tanto noioso quanto impossibile”, dice la Cursi Masella, che con questo nuovo libro vuole dare un po' di coraggio per sentirsi libere in ogni modo. Proprio come i personaggi femminili dei suoi romanzi, ovvero quelli “capaci di sentimenti vibranti ma anche di cedimenti estremi - spiega l'autrice - donne che non riescono a camminare con i tacchi alti, che si lasciano andare a turpiloquio in auto pur essendo plurilaureate, che restano sempre in un equilibrio precario tra perfezionismo e disfatta emotiva, che sono capaci di prendersi anche un po’ alla leggera e che, sopratutto, sanno sentirsi libere di essere imperfette”.



Daniela Cursi Masella “Imperfetta” (Baldini & Castoldi, 101 pagg., e-book euro 7,99)