Palazzo Valentini svela il tempio di Traiano
Piero Angela firma il progetto di visita

Palazzo Valentini svela il tempio di Traiano Piero Angela firma il progetto di visita
di Laura Larcan
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Sabato 20 Dicembre 2014, 21:32 - Ultimo aggiornamento: 21 Dicembre, 17:42

I sotterranei di Palazzo Valentini stanno per svelare un nuovo grande tesoro. Le Domus romane si arricchiranno di un nuovo percorso di visita. Ambienti fino ad oggi segreti, scavati negli ultimi mesi, e che hanno restituito i resti colossali del leggendario Tempio dei divi Traiano e Plotina, voluto dall’imperatore Adriano per commemorare il grande padre adottivo con sua moglie. Le Domus romane sono famose ormai a livello internazionale (visto le super-recensioni collezionate sulla stampa d’oltreoceano senza dimenticare che la classifica mondiale di tripadvisor colloca il sito al primo posto dei monumenti da vedere in Italia precedendo il Colosseo e la Galleria Borghese) per gli allestimenti multimediali ideati e curati dal noto divulgatore scientifico e padre di “Quark” Piero Angela e dall’équipe di fisici e archeologi guidata da Paco Lanciano.

E a breve avranno un vero e proprio museo hi-tech del Tempio di Traiano (risalente al 117- 121 dopo Cristo).

La rivelazione della scoperta era stata anticipata proprio dal Messaggero a novembre scorso. Ora arriva la conferma che questa meraviglia non rimarrà uno spettacolo solo per addetti ai lavori. Il commissario straordinario dell’amministrazione provinciale Riccardo Carpino ha, infatti, coinvolto Piero Angela e Paco Lanciano per un progetto di valorizzazione del nuovo sito archeologico ipogeo che svela le imponenti fondazioni del Tempio di Traiano, capolavoro di architettura che concludeva il lato Nord del Foro di Traiano, alle spalle, per intenderci, della Colonna Traiana.

L’unico monumento sul quale Adriano avrebbe consentito che fosse apposto il proprio nome. Per l’apertura si parla già della prossima primavera. I lavori fervono. Giorni fa il commissario Carpino, Piero Angela e Paco Lanciano hanno effettuato un giro di ricognizione nell’area archeologica dove è venuta alla luce l’importante scoperta. «Questi nuovi ambienti - ha commentato Piero Angela - vengono ad arricchire e completare un’area sorprendentemente ricca di reperti e testimonianze, che solo da poco sono tornati alla luce. Sono impressionanti le immense colonne ritrovate in questi nuovi scavi, tra le più grandi mai viste, che testimoniano l’eccezionalità di questo luogo».

È già allo studio il nuovo sistema di videoproiezioni, ricostruzione virtuali, ambienti immersivi sui nuovi resti. Si tratta delle imponenti strutture di fondazione in opera cementizia e possenti blocchi di travertino, ma anche la gradinata di accesso all'edificio composta da quindici gradini, che superano un dislivello di circa quattro metri. Una fondazione che sostiene un complesso sistema di ambienti paralleli coperti da volte a botte e a crociera ancora ben conservate. Stanze ricavate all'interno del podio del Tempio che quindi costituivano i sotterranei della cella templare. Su indicazione del commissario Carpino, sarà previsto per il pubblico un nuovo ingresso dalla porta che si affaccia sulla Colonna traianea, proprio per agevolare la visita alle nuove stanze ritrovate.

L’obiettivo è, comunque, di collegare tutto il complesso archeologico in un contesto unico, offrendo un museo sotterraneo capace di raccontare, come un viaggio indietro nel tempo, le aree residenziali a vocazione abitativa, ma anche le aree pubbliche a carattere religioso. «Un mondo raccontato con tecnologie poste al servizio della realtà - dice Paco lanciano che servono ad esaltarla e non a sostituirla, per scoprirne i particolari e ricostruirne le lacune».

Soddisfatto Riccardo Carpino per «il lavoro virtuoso della gestione commissariale che è riuscita ad abbattere costi di gestione e nello stesso tempo ha ricavato risorse importanti per mantenere alto sia l’offerta culturale che interventi di manutenzione, che praticamente saranno a costo zero. Un esempio di gestione virtuosa che porta a profitto un sito culturale di pregio».

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