Turner, a Roma la prima del film sul leggendario pittore britannico

Turner, a Roma la prima del film sul leggendario pittore britannico
di Andrea Andrei
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 28 Gennaio 2015, 12:31 - Ultimo aggiornamento: 4 Febbraio, 10:44

La contraddittoria Gran Bretagna dell'800 "dipinta" per una sera nella sala di un cinema del centro di Roma.

La prima italiana di Turner, il film di Mike Leigh vincitore di una Palma d'oro a Cannes e candidato a quattro premi Oscar, nelle sale italiane dal 29 gennaio, doveva essere principalmente un evento mondano, eppure ai lustrini e ai red carpet sfavillanti si è preferita un'atmosfera più sobria, in perfetto stile british.

È anche per questo che Leigh e l'attrice Marion Bailey sono entrati in sala quasi in punta di piedi nonostante fossero gli ospiti più attesi della serata.

«Roma è la città dell'arte per eccellenza», spiega un po' emozionato il regista, «Se il film non funziona qui, non funziona da nessuna parte».

Ma Leigh non rinuncia comunque allo humor: «Voglio che tutti gli italiani, milioni di persone, ogni donna, ogni uomo e ogni bambino vengano a vedere il film e lo apprezzino», e la sua aria in apparenza un po' burbera lascia spazio a una simpatia irresistibile. Tanto che in lui sembra quasi di rivedere il pittore protagonista del film, tormentato e ironico, interpretato da uno straordinario Timothy Spall.

Ma accanto a quest'ultimo, nei panni della signora Turner (se così si può definire), c'è anche un'altra bravissima attrice inglese, Marion Bailey, la cui grazia dal vivo ricorda tanto quella del suo personaggio sul grande schermo: «Non è stato facile recitare in questo film», racconta, «Soprattutto perché dovevamo parlare nella lingua dell'epoca. Ma prendere parte a questo progetto è stato un grande onore. Sono orgogliosa di aver lavorato con Mike Leigh e con un grande attore come Timothy Spall, come sono onorata di rappresentare la Gran Bretagna agli Oscar di quest'anno».

«È una pellicola molto particolare», afferma convinto Valerio De Paolis, fondatore di BIM Distribuzione, «Non è un vero biopic, ma racconta anche gli aspetti più intimi di Turner. E anche se è un film "molto inglese" credo che possa piacere parecchio anche al pubblico italiano».