Claudia Gerini e Carlo Verdone, folla da rockstar al Festival di Roma

Claudia Gerini e Carlo Verdone, folla da rockstar al Festival di Roma
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Giovedì 23 Ottobre 2014, 19:17 - Ultimo aggiornamento: 19:22

È stata una folla festante e rumorosa ad accogliere oggi pomeriggio, come due rockstar, Carlo Verdone e Claudia Gerini al Festival del Film di Roma: i due attori sono stati i protagonisti dei «Duetti d'autore», gli incontri aperti al pubblico organizzati nel proprio stand dal Gioco del Lotto con RB Casting, nell'ambito di «PiùTuaRoma», tappa romana de «Il Gioco più tuo in tour».


Grande il calore per la coppia, e c'era da aspettarselo.

Tra flash e telecamere, con i fan tutti accalcati con i telefonini in mano, il dibattito è entrato subito nel vivo. È Roma il primo argomento, e non poteva essere diversamente: «Roma deve essere accarezzata e aiutata, perché è il biglietto da visita dell'Italia», ha iniziato Verdone, raccontando il dispiacere di vedere una città «complicata e sciatta, in cui c'è un concorso di colpa tra governanti e cittadini nel disfattismo».

«Mi piace la Roma dei vecchi film, come Poveri ma belli, quelli in cui si faceva il bagno nel Tevere», ha proseguito l'attrice, «oggi la città è come una bella donna ma trascurata». Seduti uno accanto all'altro, è palese il feeling che lega i due attori, una coppia che «funziona» nel lavoro, ma soprattutto nella vita. «Claudia è coraggiosa, umile e spiritosa, è anche grazie a lei se ho fatto determinati film», ha affermato Verdone, «penso a Viaggi di nozze per esempio: quello è un film tragico, siamo stati così veri nel raccontare il vuoto pneumatico, la noia e l'ignoranza di quei caratteri».

«Carlo per me è più di un regista», ha proseguito la Gerini, «abbiamo un rapporto profondo: gli chiedo sempre consigli». «In realtà la tua è un scaramanzia», ha svelato Verdone interrompendola, «perché ogni volta che stai per iniziare un film mi fai una telefonata». E mentre scorrevano i ricordi dei film fatti insieme («non posso dire di averne uno preferito», ha detto la Gerini, «ma voglio bene a Iris Blond perché è il più malinconico»), e tra un'imitazione e l'altra regalata dal regista ai presenti, il pubblico ha presto abbandonato ogni timidezza, chiedendo ai due protagonisti di soddisfare curiosità e raccontare aneddoti. Alcuni molto divertenti, come il racconto delle tante iniezioni contro il mal di schiena fatte sul set proprio dall'attrice a un dolorante Verdone.

Con tanti giovani presenti, tra i quali più di un aspirante artista, immancabili sono arrivate le domande sul mestiere dell'attore. Il regista del resto è stato coinvolto direttamente, come membro della giuria (tutta rigorosamente romana) insieme a Lina Wertmuller e Daniele Luchetti, nei provini organizzati da Lottomatica per cercare una nuova star per il cinema. Provini, neanche a dirlo, nei quali i candidati si sono presentati con un monologo, la scena di un film o un'improvvisazione tratti da film a tema Roma.

«Quello che conta sono i tempi, un viso che funziona ma soprattutto la gestualità, anche se un attore non è mai sicuro di sé, perché è sempre il pubblico a decidere», ha dichiarato Verdone, ricordando i suoi inizi, quando si trovò a recitare in un teatro vuoto, di fronte soltanto Bruno Voglino ed Enzo Trapani per partecipare alla trasmissione Non Stop della Rai. «Io ho fatto tanti provini mentre studiavo all'università», ha proseguito la Gerini. Fino al ruolo di Jessica in Viaggi di nozze, il film da lei definito «più sorprendente»: «Ma per quella parte non ho fatto un vero e proprio provino», ha rivelato guardando con complicità Verdone, «è bastata la passione della musica, io per il basso e Carlo per la batteria, e qualche lettura insieme: poi la mia vita è cambiata».

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