Cannes, Youth in Italia vietato in lingua inglese. La Fox: «Da voi troppa pirateria»

Cannes, Youth in Italia vietato in lingua inglese. La Fox: «Da voi troppa pirateria»
di Fabio Ferzetti
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Domenica 24 Maggio 2015, 18:23 - Ultimo aggiornamento: 27 Maggio, 12:13
Niente versione originale in Italia per Youth / La giovinezza, il film di Paolo Sorrentino uscito con grande successo giovedì scorso, in contemporanea con il festival di Cannes. Il pubblico del nostro paese non potrà ascoltare le vere voci di Michael Caine, Harvey Keitel, Jane Fonda, Rachel Weisz, Paul Dano eccetera, ma dovrà accontentarsi di quelle dei doppiatori. Almeno fino a quando il film non uscirà anche negli Stati Uniti, a settembre. E in contemporanea nel resto del mondo.



La cosa potrà sembrare strana per un regista fresco di Oscar. Ma la Fox Searchlight, la casa che distribuirà Youth nelle sale nordamericane, non ha voluto sentire ragioni. Lo riferisce Nicola Giuliano della Indigo, produttore del film con Francesca Cima e Carlotta Calori, sulla sua pagina Facebook.



«L’Italia ha ancora un gigantesco problema di pirateria, scrive Giuliano, «e i nostri distributori americani ci hanno chiesto di non predisporre copie in lingua originale. Ce ne dispiace molto ma non avevamo alternative. Tutti gli altri paesi che escono in lingua originale, Francia compresa, aspetteranno l’uscita americana a settembre. Se, come ci auguriamo, il film avrà lunga vita, le poche copie in inglese che il nostro mercato consente usciranno allora. Scusateci. Grazie».



Si capisce che la Indigo non avesse scelta. Ed è vero che il problema, dal punto di vista numerico, non è molto rilevante. In Italia purtroppo le copie sottotitolate escono in quattro o cinque città al massimo, Roma, Milano, Bologna, Firenze, Torino. In compenso, come ricorda sempre Giuliano nelle inevitabili code polemiche seguite all’annuncio, «nel nostro paese l’ultimo Batman ha avuto 1,2 milioni di visualizzazioni illegali». L’emergenza pirateria c’è eccome, insomma.



Ma il senso di umiliazione resta. Il regista italiano attualmente più famoso del mondo fa un film in inglese, con un cast internazionale di grandi nomi, ma può farlo vedere agli spettatori di casa sua solo in versione doppiata. Di più: Youth non può uscire in nessun paese fino a settembre per rispettare il diktat americano (non sapremmo come altro chiamarlo).



E se qualcuno, in Spagna o in Giappone, per dire, avesse voluto sfruttare l’effetto promozionale del Festival facendolo uscire subito, magari dopo un premio? Niente da fare. Alla fine una casa americana decide la politica distributiva di un film italiano per tutto il mondo. Non è una cosa bella e nemmeno una cosa normale. Speriamo che tutto questo serva almeno a far capire che è ora di fare finalmente qualcosa di serio contro la pirateria. Anche di qui passa l’immagine e l’affidabilità del nostro paese.
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