Dragon Blade, a colpi di kung fu contro gli antichi romani

Dragon Blade, a colpi di kung fu contro gli antichi romani
di Fabio Ferzetti
3 Minuti di Lettura
Giovedì 23 Aprile 2015, 21:16 - Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 17:56
La prima volta in Italia di Joe Hisaishi, leggendario musicista dei cartoons di Miyazaki. Una giornata con Jackie Chan, il piccolo grande divo cinese, popolarissimo in Oriente come in Occidente. E l’anteprima di uno dei più folli kolossal mai prodotti in Cina: Dragon Blade, una vera e propria sfida a Hollywood in cui il divo del cinema di arti marziali sfida Adrien Brody e John Cusack nei panni di... due legionari romani, giunti fino in Cina per combattere la Dinastia Han.



L’esordio del Far East Film Festival di Udine, la più grande kermesse sul cinema d'Oriente in Europa, promette scintille. L’eclettico musicista nipponico ha aperto le danze dirigendo l'Orchestra sinfonica della radiotelevisione slovena.



«La maggior parte della mia musica è scritta per il cinema giapponese, ma quando compongo - dice Hisaishi - cerco sempre di lavorare su un livello più ampio, di portata “mondiale” potremmo dire. Amo Brahms e gli autori contemporanei più innovativi, come Arvo Part o John Adams, e, ovviamente adoro le colonne sonore di Nino Rota e di Ennio Morricone». Compositore, pianista, direttore d'orchestra, regista, scrittore, Hisaishi è legato indissolubilmente alle musiche sonore scritte per Miyazaki e Takeshi Kitano, e per il “cult” Departures di Takita Yojiro, uscito anche nelle sale italiane qualche anno fa.



Poi è arrivato Jackie Chan: il super idolo hongkonghese regala infatti alla 17ma edizione del Festival un doppio appuntamento: un breve saluto al pubblico del Visionario, dopo la proiezione del suo vecchio cult The Young Master, e poi la presentazione di Dragon Blade.



Oriente e Occidente mai tanto vicini, dunque, sia sul piano dello star system che su quello del racconto: antichi romani e guerrieri della Dinastia Han si scontrano sulla Via della Seta, regalando agli spettatori due ore di spettacolo elettrizzante. Tra imperatori crudeli e soldati che attraversano guardinghi il territorio nemico, plotoni di legionari e eroi con gli occhi a mandorla, Daniel Lee (già regista di White Vengeance) maneggia questo gigantesco sogno a occhi aperti prendendosi tutte le licenze storiche possibili, in nome del puro divertimento.



Jackie Chan, del resto, è uno che di sogni se ne intende... Ha solo 8 anni quando debutta come attore in Big and Little Wong Tin Bar (1962), con Sammo Hung. Poi, grazie alla sua abilità nelle acrobazie, diventa un richiestissimo stuntman, firmando un contratto con la Golden Harvest. Ancora adolescente conquista ruoli sempre più importanti, soprattutto accanto al mitico Bruce Lee in Dalla Cina con furore (1972) e I 3 dell'Operazione Drago (1973).



In una manciata di anni diventa uno degli attori più richiesti dello show business asiatico fino a dirigere e interpretare i suoi film, tra cui (appunto) The Young Master, punta di diamante della sezione dedicata dal FEFF 17 alle Martial Arts hongkonghesi (curata dall’Hong Kong Film Festival nell’ambito del progetto dell’Hong Kong Economic Trade Office). Il resto, da La corsa più pazza d'America ai tre irresistibili Rush Hour di Brett Ratner, è storia. Anzi: leggenda.



Ma per gli insaziabili c’è tutto il resto del festival, che in 10 giorni (23 aprile - 2 maggio) e 70 titoli esplora ben 11 cinematografie diverse (Hong Kong, Giappone, Cina, Corea del Sud, Singapore, Filippine, Taiwan, Thailandia, Indonesia, Vietnam e, per la prima volta, Cambogia) in un programma che alterna film, incontri con gli ospiti, workshop, attività varie.



Programma completo: www.fareastfilm.com.
© RIPRODUZIONE RISERVATA