Da Woody Allen a Stephen Hawking:
il Festival di Torino apre i battenti

Da Woody Allen a Stephen Hawking: il Festival di Torino apre i battenti
di Fabio Ferzetti
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Sabato 22 Novembre 2014, 18:34 - Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 16:45
TORINO - «Il rigore di Nanni Moretti. La passione di Gianni Amelio. Lo spirito pop di Paolo Virzì». Quando le chiedono cosa resterà delle tre precedenti gestioni, così risponde Emanuela Martini, neodirettrice del Torino Film Festival (21-29 novembre) e fedele “vice” degli ultimi tre registi-direttori. Con un pizzico d’orgoglio tutto suo, e una robusta aggiunta di curiosità e eclettismo, requisiti naturali di ogni vero critico.



La sfida non è da poco, ma il cartellone del 32mo festival sabaudo, dedicato in corsa all’appena scomparso Mike Nichols, è come sempre ricco di bei nomi e di scoperte annunciate. Dall’anteprima del nuovo Woody Allen, Magic in the Moonlight, al delizioso Gemma Bovery, ironica variazione contemporanea sul tema del capolavoro di Gustave Flaubert che ha inaugurato il festival tra gli applausi (con l’irresistibile Fabrice Luchini e una sensualissima Gemma Arterton diretti da Anne Fontaine, prima di una lunga serie di registe presenti a Torino).



Dal film sull’incredibile avventura umana e scientifica del grande astrofisico Stephen Hawking, The Theory of Everything, nuovo lavoro del regista Oscar James Marsh, al “trip” fisico e mentale di Wild, il film scritto da Nick Hornby e diretto da Jean-Marc Vallée (il regista di Dallas Buyers Club) che chiuderà il festival. Con Reese Whiterspoon, protagonista ma anche produttrice, nei panni della giovane che dedide di buttarsi alle spalle una vita fatta di droghe e amori sbagliati mettendosi in cammino sul Pacific Crest Trail, il sentiero che attraverssa tutti gli Stati Uniti, dal Messico al Canada.



Il film ideale per chiudere un festival ricco di figure femminili importanti, dietro e davanti ala macchima da presa. Ma anche un autentico ponte, in senso geografico e storico, gettato verso la megaretrospettiva sul Nuovo Cinema Americano (1967-1976) che giunge quest’anno al terzo e ultimo capitolo. Omaggio ai padri e ai nonni di molti dei nuovi talenti più interessanti di oggi.
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