Amy Winehouse, a Cannes il docufilm di Asif Kapadia

Amy Winehouse, a Cannes il docufilm di Asif Kapadia
di Fabio Ferzetti
1 Minuto di Lettura
Sabato 16 Maggio 2015, 16:10 - Ultimo aggiornamento: 23 Maggio, 11:02
Era una ragazza con un talento eccezionale. Era una ragazza come tante. Era una tossicomane e un’alcolizzata. Era un’autrice totale, che non solo cantava ma scriveva i testi, magnifici, e le musiche delle sue canzoni. Era «una delle più belle voci jazz che abbia mai sentito, al livello di Ella Fitzgerald o di Billie Holliday» (e questo non lo diciamo noi ma Tony Bennett).



Era Amy Winehouse, e ora un bel docufilm di Asif Kapadia, il 43enne regista inglese già celebre per il docu su Ayrton Senna, ce la restituisce in tutte le sue contraddizioni. Grazie a un lavoro sapientissimo di ricerca e montaggio. E all’incredibile qualità dei materiali audiovisivi rielaborati da Kapadia nel suo "Amy". Qualità umana, non tecnica, perché anzi tecnicamente c’è di tutto: foto, filmini di famiglia, video amatoriali, riprese televisive, immagini quasi sempre inedite riprese durante i concerti o in sala di registrazione. Ma il ritratto che ne esce della grande jazz singer colpisce davvero al cuore.
© RIPRODUZIONE RISERVATA