Bianco, rosso o rosè, per le donne è puro amore

Bianco, rosso o rosè, per le donne è puro amore
di Oliviero La Stella
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Lunedì 28 Aprile 2014, 08:19 - Ultimo aggiornamento: 30 Aprile, 10:30
Le vediamo sempre pi spesso nei ristoranti e nei grandi alberghi, compunte, cortesi e professionali.

Le donne sommelier fanno ora il loro ingresso nella fiction grazie al romanzo di Adua Villa “Vino rosso tacco 12”, appena pubblicato da Cairo Editore (137 pagine, 12 euro). In copertina un paio di scarpe assai ambite e costose, le Leather Pumps dello stilista francese Christian Louboutin. Tacco 12, per l’appunto. Sono le calzature preferite dalla protagonista, Gilda, una sommelier che indubbiamente appartiene al jet set della categoria: lei non fa l’orario sindacale negli alberghi o nei ristoranti, il suo lavoro infatti la porta in giro per l’Italia e per il mondo. E veste Alberta Ferretti, sfoggia borse di Céline, calza scarpe di Stuart Weitzman, di René Caovilla o, come si è detto, di Louboutin.

Gilda cerca l’amore della sua vita. Vorrebbe un uomo che fosse come il Borgogna che predilige, un vino che definisce «creativo», «un nettare che ti aiuta a riflettere e ti fa volare con la mente, con i profumi». Ma se la nostra sommelier ha un eccellente naso per i vini, lo ha decisamente scarso per quanto riguarda l’altro sesso: cade puntualmente nella trappola degli uomini belli e narcisisti. Per sua fortuna ne esce piuttosto rapidamente.



LA DIVULGAZIONE

Fin qui il libro racconta una vicenda assai comune. Ma ciò che fa di “Vino rosso tacco 12” un romanzo originale è la capacità della protagonista, ovvero dell’autrice, di parlare dei vini italiani e francesi in modo intrigante, raccontandone il carattere, le doti, la personalità. Le vicende sentimentali di Gilda sembrano dunque un pretesto per compiere un’opera di divulgazione del vino. Che, poi, è ciò che Adua Villa, sommelier Master Class, fa da anni in televisione, sui settimanali, alla radio e sul web.



LA CULTURA

Nata ad Avezzano ma romana di adozione, l’autrice (che presenterà il suo libro il 15 maggio a Roma, alle 18,30 al Centro congressi di Eataly) ha imboccato la “strada del vino” da ragazza: già ai tempi dell’università frequentava i corsi per sommelier. È una strada che consiglia caldamente ai giovani d’oggi: «Si tratta – dice – di un mondo molto stimolante, che offre opportunità di lavoro sia in Italia che all’estero, dove i nostri sommelier sono assai ricercati. Dobbiamo considerare che dalla Val d’Aosta alla Sardegna e alla Sicilia ogni regione italiana è produttrice di vino; e che l’industria vitivinicola rappresenta una quota importante del nostro Pil. Il sommelier è una figura essenziale del settore, in quanto svolge un ruolo di comunicazione tra chi il vino lo produce e chi lo consuma».

«Le donne – afferma – sono avvantaggiate in questo mestiere, quanto meno nel primo approccio. Possiedono infatti una spiccata sensibilità olfattiva, dovuta alla loro passione per i profumi, le creme e via dicendo». Come mai tante donne scelgono i “mestieri del vino”? Adua Villa risponde: «Sono le principali acquirenti, perché solitamente la spesa la fanno loro, e generalmente sono appassionate di cucina. Oggi ogni ricetta viene fornita con l’abbinamento del vino giusto e questo stimola nelle donne interesse per ciò che si beve».

Anche se non tutte arrivano a dichiarare, come Gilda: il mio vero, grande amore, è lui, il vino.
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