Gli arrosticini tra storia e segreti

Gli arrosticini tra storia e segreti
1 Minuto di Lettura
Mercoledì 6 Maggio 2015, 20:22 - Ultimo aggiornamento: 9 Maggio, 20:14
Uno tira l'altro e non vorresti smettere mai. Gli arrosticini, piccoli e sfiziosi spiedini a base di carne di pecora, sono uno dei secondi di carne più golosi della nostra tradizione gastronomica.

Merito senz'altro dei pastori abruzzesi che secoli fa impararono ad arrostire la carne di pecora in questo singolare modo. Non ci hanno messo molto gli arrosticini ad uscire dai confini dell'Abruzzo per conquistare l'italia in tutte le sue latitudini. Certo, una buona parte del merito va proprio agli abruzzesi che da sempre si muovono in lungo e largo per la penisola, ma certamente il gusto deciso e saporito di un arrosticino ben cotto ha giocato un ruolo chiave.



Gli originali sono quelli di pecora o di castrato, esistono anche arrosticini di tacchino o maiale, ma sono delle imitazioni che non reggono il confronto con l'originale. Il modo migliore per cucinarli è di adagiarli delicatamente su una brace vivace e di farli cuocere per qualche minuto ma, in mancanza di griglia o di barbecue, va bene anche il forno di casa. Si possono condire semplicemente con del sale ma anche abbinarli a qualche marinata di olio, sale, pepe e rosmarino non guasta. Unico obbligo: vietato mangiarli con la forchetta. Si devono usare le mani. Michele Ruschioni, giornalista direttore di Braciamiancora.com e responsabile del primo HomeRestaurant di Roma, ha cotto per noi degli arrosticini raccontandoci alcuni simpatici aneddoti e svelandoci qualche piccolo segreto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA