Low tech, la nuova tendenza: dai vinili alle macchine fotografiche si torna al passato

Low tech, la nuova tendenza: dai vinili alle macchine fotografiche si torna al passato
di Antonio Bonanata
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Domenica 19 Luglio 2015, 18:51 - Ultimo aggiornamento: 21 Luglio, 17:44
Se tutto parte – e viene anticipato – dalla musica, il fatto che nel 2014 nel solo Regno Unito la vendita di vinili abbia superato la cifra-simbolo del milione di copie (come non accadeva da 20 anni) deve suggerirci una riflessione: il low-tech sta tornando di moda, coinvolgendo in questa nuova ondata vintage settori diversi, dai libri alla telefonia, dalla fotografia alle macchine per fare il caffè.



Non stiamo parlando solo dell’industria discografica, che – dopo gli scossoni subiti dal crollo delle vendite di cd – ha visto spalancarsi praterie di business nei servizi di streaming on-demand (Spotify, Deezer e compagnia…cantante). Il ritorno ai prodotti “a bassa tecnologia” riguarda, infatti, anche i telefonini: la Nokia ha riproposto sul mercato un modello da 30 euro, che ricorda il caro vecchio 3310, spesso evocato come device preistorico ma affidabile e, soprattutto, indistruttibile (per non parlare della durata della batteria). È vero, con quello non potevi scattarti un selfie o visualizzare il percorso su una mappa, ma almeno ti bastava premere un tasto per accettare una telefonata (senza essere costretti, come spesso accade oggi, a scorrere più volte il dito sullo schermo dello smartphone, imprecando).



Se poi star come Rihanna, Iggy Pop e Ann Wintour sono state viste con vecchi cellulari in mano – certificando, quindi, il successo di una tendenza – possiamo dire di aver ufficialmente inaugurato il revival del low-tech.



Il mercato inglese ha registrato anche un aumento degli acquisti di macchine fotografiche Instamatic, economiche e pratiche, lontane un miglio da prodotti altamente tecnologizzati e difficili da usare. Così come nel settore degli e-book e dei lettori kindle si certifica una sensibile flessione delle vendite, a tutto vantaggio del tradizionale, e mai tramontato, libro di carta. Come a dire, passata la novità del momento, si torna a provare nostalgia per un gesto dolce e consueto: leggere sfogliando.



E se le coffee machine negli ultimi anni hanno conosciuto un vero boom, ora sembra che torni in voga la classica moka, la caffettiera Bialetti che, dopo più di 80 anni di onorato servizio, non mostra segni di crisi. Quindi, addio caffè in capsule e cialde dai nomi accattivanti, ben venga la miscela tradizionale e aromatica, quella che “ah, che bell’ o’ café”.

Parlando di mode, però, non si può dimenticare la moda, dato che questa mania per il low-tech (e, più in generale, per il vintage) si è riversata anche nell’abbigliamento.



Lasciati alle spalle gli hipster, nati di nicchia e divenuti mainstream, abbiamo dato il benvenuto agli yuccies, gli young urban creatives, i trentenni della disintermediazione post-recessione, che hanno tagliato la barba e lasciato i baffi, cambiato camicia (non più a quadrettoni ma rigorosamente tinta unita) e messo il calzino, dopo anni di caviglie scoperte e pantaloni (aderentissimi) arrotolati. Nostalgici nel look, un po' rétro, gli yuccies sono giovani ma si vestono da vecchi. In mano, però, hanno un telefono grande e sempre connesso, a dimostrazione che il low-tech piace, sì, ma fino a un certo punto.