​Totti a tavola tra tartare, pesce marinato e zuppa di cozze: ecco come prendere per la gola il Capitano

​Totti a tavola tra tartare, pesce marinato e zuppa di cozze: ecco come prendere per la gola il Capitano
4 Minuti di Lettura
Lunedì 14 Luglio 2014, 14:16 - Ultimo aggiornamento: 15 Luglio, 12:46

Se il Capitano entra in sala, tutto si ferma. Non semplice curiosit, piuttosto un amore trasversale, una passione condivisa dai nostri clienti. Pap, mamme, nonni e bambini, tutti a guardare Francesco, finch non raggiunge il suo tavolo.

A parlare è Stefano Quartieri, uno dei titolari del ristorante di Santa Severa, dove Totti è di casa da ben 12 anni. Il campione giallorosso, una volta seduto, ormai non deve nemmeno ordinare, perché in cucina è già pronto il piatto del Capitano.

Prendere Totti per la gola: Banditi crudi, tartare e pesce marinato, l'antipasto di Francesco è un piatto semplice e genuino. Immancabili le bruschette al pomodoro, alle vongole, le pizzottelle napoletane (rigorosamente al prosciutto) e gli anellini di calamari.

Il Capitano della Roma, subito dopo, passa alla zuppa di cozze, di cui è davvero ghiotto, ma guai a mettere nel sughetto prezzemolo e peperoncino. Se il campionato è fermo, Totti si concede un primo con astice, l'importante è che sia con la pasta corta, preferibilmente paccheri o rigatoni. Se decide di osare, invece, ordina i ravioli con scampi e 'pomodorino semplice' - dice -. D'inverno, tra una partita e l'altra, il suo pranzo si riduce drasticamente a una grigliata mista di pesce, senza primo. Ma soprattutto, senza dolce. Per il Capitano, esiste solo il tiramisù, rivisitato però con l'aggiunta di un'importante dose di nutella e decorato con il numero dieci.

Marco, gemello di Stefano, lo sa bene e gliene fa trovare sempre uno pronto. Da bravo sportivo, Francesco, a tavola, non alza mai il gomito. A volte si concede un assaggio di vino, magari una falanghina o un vermentino, ma giusto per bagnarsi le labbra e con una piccola aggiunta di acqua. Immancabili, invece, la coca cola light e in chiusura, un buon caffè schiumato.

Gli chef del Capitano: Quando Totti sceglie un ristorante, unico obiettivo in cucina è trasformarsi nella cuoca perfetta, meglio ancora se assomigli alla nonna di una volta. Soddisfare il palato del campione giallorosso, a quel punto, si trasforma in un'impresa che va condotta con maestria. Sbagliare sarebbe fatale. Mal comune, mezzo gaudio, gli chef che si occupano del tavolo del Capitano sono due: C'è Ariel Pastorin, arrivato a Santa Severa nel '94 dalle Filippine, che prepara i primi, e Gianluca Officioso, che pensa all'antipasto. Quel piatto personalizzato concesso solo a Francesco, a patto che Totti, quando gioca contro il Napoli, metta da parte la maglietta scambiata per Gianluca, vero azzurro di Fuorigrotta.

La prima volta del Capitano nel ristorante del litorale: «Ancora ricordo il primo pranzo di Francesco qui da noi - racconta Stefano - Era nel 2001, a settembre. Io non c'ero, mi ero concesso una vacanza in montagna dopo un'intensa stagione estiva. Di questo posto gliene aveva parlato Vito Scala, amico e uomo di fiducia, suo preparatore atletico da sempre, capitato qui a mangiare con lo staff della Roma di Capello. Da quel momento, Totti è sempre tornato, anche per festeggiare le ricorrenze di famiglia. Dalla prima volta insieme con Ilary ne è passato di tempo. Era l'estate del 2002, il Capitano entra accompagnato da lei, giovanissima. E' stato Francesco, qualche anno fa, ad aver organizzato qui da noi il pranzo di saluto a Luis Enrique, prima che andasse via dalla Roma. E così, capita spesso che Totti coinvolga anche la squadra, ultimamente è venuto con De Sanctis, Lobont e le rispettive famiglie».

Qui da noi Francesco si sente a casa: «Posso umilmente affermare ormai che per il Capitano siamo diventati una famiglia - dice Stefano - Per lui è molto importante sentirsi tutelato e potersi rilassare qualche ora in un posto riservato. Sembra che Totti non ami troppo girare per ristoranti. Predilige sempre i soliti. E' di casa a Piramide dal suo amico Claudio e da Marco, titolare di un altro locale noto nell'ambiente giallorosso per la cena che organizza d'estate per la Roma quando la squadra è in ritiro.

Tutti noi riusciamo ancora a garantire al Capitano un po' di privacy. Poi, a fine pasto, con grande pazienza, umiltà ed educazione, è lui stesso che si presta all'assalto da parte dei clienti. A pranzo o a cena, può arrivare con la famiglia o con gli amici di sempre, spesso con il fratello Riccardo e le sorelle di Ilary. Vedere Totti seduto a tavola con i figli, Cristian e Chanel, riempie di tenerezza. E' un papà premuroso e attento, semplice e presente. Se i bambini si alzano, li segue a vista e, all'occorrenza, sa diventare anche un padre severo. A tavola, Cristian pretende il posto accanto al papà, Chanel vuole stare vicino alle donne. Per farli contenti, servono due cose, il prima possibile: gli spaghetti alle vongole e il gelato dei cartoni animati all'ultima moda».

Stefano, un interista tifoso del Capitano: «Sono cresciuto neroazzurro per condividere con mio padre Roberto la passione per la maglia. Negli anni, con questo lavoro, ho conosciuto tanti giocatori, eppure l'effetto Totti è stato 'fatale'. Devo ammetterlo, quando il Capitano gioca in contemporanea con l'Inter, per seguirlo, tradisco la mia squadra. Se non lo avessi conosciuto personalmente, non avrei mai compreso appieno quello che Francesco è in grado di provocare. E il nostro ristorante ne è un esempio, la sua storia è cambiata da quando Totti è venuto qui la prima volta. Da quel momento in poi, c'è stato il boom di prenotazioni e presenze. Siamo cresciuti come locale insieme al Capitano, d'altronde sono molti i romani che vengono da noi. Se Totti gioca il sabato sera, capita spesso di trovarlo qui la domenica e il tifoso che lo ha seguito durante la partita, fa di tutto per tentare di accaparrarsi proprio il tavolo accanto a quello del suo campione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA