L’auto-rappresentazione virtuale come gesto estremo da riprendere in un selfie e da postare sui social network per (di)mostrare il proprio valore.
Ma il “gioco” può rivelarsi fatale. Maura Manca, psicoterapeuta animatrice del sito www.adoleScienza.it esplora le tendenze dei teenager, ne raccoglie i disagi. È convinta che le famiglie debbano imparare a leggere i segni, per prevenire eccessi e autolesionismo.
Con questo spirito ha ideato un giornale online rivolto agli "adolescienti" ma anche ai genitori ignari, e sonda un universo variegato e pericoloso fornendo strumenti di comprensione soprattutto agli adulti.
SENSAZIONI FORTI
A chi chiede consigli, la redazione di adolescienza.it risponde con chiarimenti rivolti non ai singoli ma pubblicati e indirizzati a tutti. «E spesso i post esplicativi sono i più cliccati». La spinta verso comportamenti ad alto rischio, spiega la psicoterapeuta, è la ricerca di sensazioni forti, la “sensation seeking”, allo scopo di «compensare stati di noia, sfidare le regole e ricercare i propri limiti», ovvero «colmare un vuoto interiore, lasciare un segno, marcare la propria identità».
IL NARCISISMO
I ragazzi vogliono raccontarsi. Ma in soccorso ai genitori, la Manca ha stilato un dizionario di “social game” fondati sull’uso distorto della tecnologia. Facebook e youtube sono «teatro dell’esuberanza, del narcisismo e della follia giovanile». Ma se il mezzo di diffusione è virtuale, le vittime purtroppo sono reali. Le ultime a Megaluf, a Palma di Maiorca, in quella che viene ormai considerata “la costa degli eccessi”: un ventenne danese è precipitato ieri dal quarto piano di un albergo per fare "balconing", e una settimana prima un 19enne britannico era morto esattamente nello stesso modo.