È l'ora del mortal network: la moda di condividere prodezze sempre più folli e rischiose

È l'ora del mortal network: la moda di condividere prodezze sempre più folli e rischiose
di Marco Ventura
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Lunedì 14 Luglio 2014, 08:43 - Ultimo aggiornamento: 17 Luglio, 10:40

L’auto-rappresentazione virtuale come gesto estremo da riprendere in un selfie e da postare sui social network per (di)mostrare il proprio valore.

Ma il “gioco” può rivelarsi fatale. Maura Manca, psicoterapeuta animatrice del sito www.adoleScienza.it esplora le tendenze dei teenager, ne raccoglie i disagi. È convinta che le famiglie debbano imparare a leggere i segni, per prevenire eccessi e autolesionismo.

Con questo spirito ha ideato un giornale online rivolto agli "adolescienti" ma anche ai genitori ignari, e sonda un universo variegato e pericoloso fornendo strumenti di comprensione soprattutto agli adulti.

Il sito è nato il 19 marzo e dopo quattro mesi ha già 10mila utenti che lo frequentano. «Siamo rimasti noi stessi sbalorditi dalla risposta, dalla quantità dei contatti e dai racconti - spiega Maura Manca - Abbiamo scoperto un mondo, scoperchiato il vaso di Pandora».

SENSAZIONI FORTI

A chi chiede consigli, la redazione di adolescienza.it risponde con chiarimenti rivolti non ai singoli ma pubblicati e indirizzati a tutti. «E spesso i post esplicativi sono i più cliccati». La spinta verso comportamenti ad alto rischio, spiega la psicoterapeuta, è la ricerca di sensazioni forti, la “sensation seeking”, allo scopo di «compensare stati di noia, sfidare le regole e ricercare i propri limiti», ovvero «colmare un vuoto interiore, lasciare un segno, marcare la propria identità».

IL NARCISISMO

I ragazzi vogliono raccontarsi. Ma in soccorso ai genitori, la Manca ha stilato un dizionario di “social game” fondati sull’uso distorto della tecnologia. Facebook e youtube sono «teatro dell’esuberanza, del narcisismo e della follia giovanile». Ma se il mezzo di diffusione è virtuale, le vittime purtroppo sono reali. Le ultime a Megaluf, a Palma di Maiorca, in quella che viene ormai considerata “la costa degli eccessi”: un ventenne danese è precipitato ieri dal quarto piano di un albergo per fare "balconing", e una settimana prima un 19enne britannico era morto esattamente nello stesso modo.

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