Julianne Moore vende il suo cottage a un prezzo da Oscar: 3,5 milioni di dollari per 90 mq

Il cottage di Julianne Moore (ilmessaggero.it)
di Giacomo Perra
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Venerdì 4 Settembre 2015, 12:41 - Ultimo aggiornamento: 12:54
Chiamateli eccessi da vip. L’ultimo ha per protagonista (assolutamente principale) la bella e brava Julianne Moore, che, insieme alla statuetta più ambita da tutte le attrici del mondo, peraltro già vinta, si meriterebbe anche l’Oscar per la migliore affarista.







Oltre che con i copioni e con i ruoli difficili, del resto, l’interprete di “Still Alice” e “Lontano dal paradiso” sembra sapersela cavare pure con il business immobiliare. Almeno teoricamente e in prospettiva, visto che per ora siamo solo in fase di pubblicazione dell’annuncio. Se riuscisse a cedere il suo ipervalutato cottage di campagna, comunque, la cinquantaquattrenne centrerebbe un vero e proprio colpaccio. Da standing ovation dei venditori.



Estesa su una superficie di non particolare ampiezza - 90 metri quadrati -, infatti, la minimalista residenza della Moore si compone al suo interno, tra mobilio e arredi non proprio trascendentali, di una cucina, un soggiorno, tre camere da letto e, udite udite, un solo bagno: un po’ troppo poco per la cifra richiesta agli eventuali acquirenti, 3,5 milioni di dollari. Calcolatrice alla mano, si tratta, più o meno, di 40mila dollari al metro quadro.



Non che la dimora non possieda validi argomenti di interesse, intendiamoci: l’ubicazione, nel bel mezzo di un parco, comprensivo di piscina e bungalow, e nel lusso degli Hamptons, zona chic all’estremità orientale di Long Island, nello stato di New York, dove, tra gli altri, abitano Steven Spielberg, Madonna, Lady Gaga e Jennifer Lopez, ad esempio è molto suggestiva e costituisce un punto di forza. Non tale, però, secondo le valutazioni di alcuni portali, del settore e non, da giustificare quel prezzo. Che, magari, in ogni caso, non spaventerà certo il Paperone di turno: del resto, si parla sempre degli Hamptons e lì l’esagerazione è di casa. Da ben prima della Moore, tra l’altro.