Il concorso ha inteso lanciare ai giovani questa sfida: di questi luoghi coglietene la vitalità, la poesia, i sentimenti che suscitano e spiegateli dal vostro punto di vista, spesso così diverso da quello degli adulti. Oggi sono stati premiati giovani talenti. Magari qualcuno di loro, grazie a questa esperienza, ha scoperto che davanti a sé c’è una strada artistica da percorrere, magari si è divertito soltanto o forse semplicemente ha avuto un’occasione per non farsi risucchiare da Facebook, inghiottire dalla play station o sottrarsi alla desolazione di pomeriggi vuoti trascorsi nei luoghi non luoghi, appunto.
Quindici opere sono arrivate in finale e 3 hanno vinto. Ha vinto il racconto di una quattordicenne aquilana, Vera Lazzaro, che dichiara l’amore per la sua terra nel testo “L’Aquila, scarabocchio e sogno”, giudicato dallo scrittore Antonio Pascale “un racconto semplice che parla della ricostruzione dell'Aquila e con coraggio affronta il tema del sapere nostalgico”. Ha vinto un’altra giovane valdostana di 19 anni, Noemi Giovannino, per un reportage dal titolo “Viaggio metafisico”, scelto dal giudice-fotografo Marco Delogu, perché originalità, rigore, bellezza e ricerca si fondono perfettamente nel lavoro particolarmente maturo di una giovane collega. Hanno vinto i ragazzi del liceo Gorgiux di Bari, che hanno realizzato un cortometraggio dal titolo imperativo “Scegli”, che ci dice come nei luoghi non luoghi passano la vita, le scelte, i sogni di ognuno e che il regista Daniele Vicari ha selezionato perché anche in un’aula si gioca un "futuro" che non si sa bene quale possa essere e che presuppone il coraggio della "scelta".
Una menzione speciale Save the Children l’ha destinata all’audiovisivo “mediTERRAneo”, realizzato da 25 studenti della scuola media Daniele Manin di Roma, che hanno saputo raccontare, con semplicità e poesia, il dramma del Mediterraneo riuscendo a cogliere senza retorica, come spesso accade ai bambini, l’essenzialità di un tema di rilevante attualità.
Questo concorso, che oggi ha riunito al Macro di Roma centinaia di giovani arrivati da tutta l’Italia, è stato un’occasione per celebrare l’osservazione e la loro capacità di raccontarla attraverso diverse modalità di espressione artistica svelandoci tante, differenti, bellissime, sensibilità.