Genè ha sbranato 28 animali: ora l'orso finisce sotto processo

Dopo aver sbranato 28 animali, la comunità di Asiago riflette sullo scontro natuar e civiltà
di Stefania Piras
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Mercoledì 26 Novembre 2014, 16:11 - Ultimo aggiornamento: 27 Novembre, 19:56
Vogliono processare Genè, l’orso bruno che ha fatto parlare di sé negli ultimi mesi per aver sbranato 28 animali tra l’Atopiano di Vicenza e il Trentino. Non ha risparmiato nessuno: ha fatto fuori caprette, mucche, asini e ora dovrebbe essere in letargo sulle Dolomiti.



Si sveglierà, forse, il 6 dicembre quando dovrà comparire nella sala del consiglio di Roana a Canove, nel Vicentino. L’udienza sarà presieduta dall’ex procuratore di Vicenza, Ivano Nelson Salvarani che valuterà tutti i danni causati da Genè e si avvarrà di un consulente tecnico sopra le parti, ovvero il comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato.



Il processo è stato voluto e organizzato dall’associazione Container per riflettere con semplicità e chiarezza sulla contrapposizione tra natura e civiltà, tra ragione e istinto, tra coloro che sostengono che l'orso vada abbattuto o quanto meno catturato e coloro che difendono i diritti dell'animale sostenendo che abbia il diritto di comportarsi seguendo la propria indole innata. A vestire i panni dell’accusa e della difesa due avvocati veneti.



Come ogni processo che si rispetti sfileranno i testimoni. Quelli contro Genè che racconteranno delle sue incursioni affamate, e quelli a favore, gli animalisti, che hanno sempre considerato l’eventuale abbattimento una possibilità da scartare. Ma ci sarà anche l’imputato. A interpretare il ruolo di Genè hanno chiamato Giancarlo Ferron, un guardiacaccia scrittore che sul suo sito ha già pubblicato un’intervista con l’orso in cui risponde alle numerosissime domande degli abitanti dell’Altopiano impauriti da questo nuovo vicino di casa.



Per esempio: che faccio se incontro Genè? Ferron risponde: “Semplicemente lo deve rispettare: si deve allontanare senza correre, retrocedendo senza fissare negli occhi l’animale più grosso e potente che ci sia sul Continente europeo. Non deve sognarsi di tentare la foto della sua vita, non deve farsi prendere dalla smania di raccontalo agli amici mostrando la foto dell’orso. Bisogna per un attimo mettersi nei panni dell’orso: che cosa faremmo noi se, alzandoci nel cuore della notte, trovassimo un estraneo nel nostro salotto e questi tentasse pure di avvicinarsi per fotografarci?”. Ecco perché Ferron è il più indicato a vestire la pelle del predatore e cercare di far valere le sue ragioni di onnivoro al processo.