Partorisce e "muore" per 11 minuti: al risveglio non ricorda di essere mai stata incinta

Partorisce e "muore" per 11 minuti: al risveglio non ricorda di essere mai stata incinta
di Federica Macagnone
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Martedì 21 Aprile 2015, 13:29 - Ultimo aggiornamento: 22 Aprile, 13:50
Tutta la vita in 11 minuti: quelli in cui Hilary Wilson ha partorito il suo terzo figlio, è "morta" per un arresto cardiaco e poi è rinata in una nuova esistenza. Quando quattro giorni dopo si è svegliata, non ricordava assolutamente di essere stata incinta e di aver dato alla luce Felix.



Hilary, una 41enne di Whitchurch, in Gran Bretagna, era stata sottoposta a un cesareo dopo 12 ore di travaglio. Ma, proprio mentre Felix usciva dal suo grembo, lei ha subito un arresto cardiaco di 11 minuti per un'embolia di liquido amniotico. Quando ormai sembrava spacciata, i medici sono riusciti a tirarla fuori dal pozzo nero in cui era precipitata. Anche dopo averla rianimata, però, le prospettive non erano rosee: le avevano accordato solo il 30% di possibilità di sopravvivenza. E, anche se ce l'avesse fatta, restava l'85% di probabilità che il suo cervello restasse danneggiato per sempre. Hilary, però, si è dimostrata più forte di tutto e ha ribaltato ogni previsione: è sopravvissuta e quattro giorni dopo si è svegliata. Con un "piccolo" neo: non ricordava nulla di tutto quello che era successo nell'ultimo anno.



«Quando mi sono svegliata, i miei amici e la mia famiglia mi parlavano di Felix, ma io non avevo la minima idea di cosa stessero dicendo - racconta Hilary - Sentivo dolori dappertutto, pensato che forse ero paralizzata o che sarei morta, mi sembrava un incubo. Non capivo assolutamente dove mi trovassi e cosa fosse successo, non avevo alcun ricordo di essere stata incinta e di aver avuto un figlio. Solo dopo che mia sorella mi ha fatto vedere una foto di Felix ho ricominciato con molta lentezza a rimettere le cose a posto. Era vestito con un abitino uguale a quello che avevano da neonati i miei figli, Sebastian che ha sei anni e Lucas che ne ha quattro. Sapevo che nessun altro poteva avere un abitino uguale, così ho deciso di credere a quello che mi dicevano, ma solo sulla base della fiducia, perché io continuavo a non ricordare nulla. Anche quando ho avuto tra le braccia Felix per la prima volta, a sei giorni dal parto, non lo sentivo davvero come un figlio mio, non avevo slanci verso di lui. Per fortuna c'era mia madre che lo riempiva di coccole al posto mio».



«La svolta - continua Hilary - è arrivata quando mi hanno riportata al reparto maternità e ho cominciato ad allattare Felix al seno: è in quel momento che ho cominciato a legare con lui. Lentamente sono cominciati a riaffiorare vaghi ricordi e pian piano è scattato l'istinto naturale, che prima non avevo, di proteggerlo. Ormai avevo accettato l'idea che quello era davvero mio figlio. Ora io e Felix abbiamo un rapporto meraviglioso e tutto mi sembra come un sogno».



Dopo altre due settimane passate in ospedale, la mamma e il piccolo sono tornati a casa. «Oggi ricordo solo vagamente la mia gravidanza e il parto - dice Hilary - alcune immagini mi tornano in mente, ma per il resto non rammento nulla e sono entrata nell'ordine di idee che devo accettare il fatto che non potrò mai recuperare i miei ricordi. Ma ora la vita non sarà mai più lo stessa: il giorno in cui è nato Felix per me è stato come una rinascita, perché mi ha dato una prospettiva del tutto nuova. Mi ha fatto capire quanto sia preziosa l'esistenza, e quanto io debba essere grata per ogni singolo giorno di vita che mi viene concesso».