Quei varchi alla stazione che bloccano ladri e anziani

di Paolo Graldi
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Mercoledì 10 Giugno 2015, 06:02 - Ultimo aggiornamento: 08:02
La soluzione adottata da Trenitalia per il momento appare piuttosto artigianale, collaudata per esigenze di ordine pubblico in mille diverse occasioni, ma risulta efficace. Da qualche giorno l'accesso ai treni alla stazione Termini è regolato da varchi transennati per chi deve individuare la carrozza assegnata e guadagnare il posto. Non più la folla di passeggeri ansimanti, trascinanti i troller, quasi un impazzimento collettivo tipico della corsa ai treni, nel quale si insinuavano soggetti pochissimo raccomandabili.



Gli accessi alle pensiline sono controllati da personale in divisa, con tanto di targhetta di riconoscimento appesa al collo e la scritta Trenitalia incisa sui giubbetti. Per oltrepassare i varchi occorre mostrare il biglietto o lo smartphone dove sono impressi i dati del viaggio che si sta per intraprendere. Gli addetti sono gentili ma determinati: chi è senza biglietto in mano non passa. Gli stranieri, specie i giapponesi, sono presi alla sprovvista per quel controllo inaspettato e frugano frettolosi nelle borsette a tracolla in cerca del “documento di viaggio”.



Dalla testa del binario alla carrozza il percorso è agevole, senza quel districarsi tra chi si offre di portare il bagaglio, chi propone mazzetti di calzini, accendini e ventaglini. Sulle carrozze sono scomparse anche le ragazze specializzate in borseggi. Col tempo il “filtro viaggiatori” andrà raffinato. Per esempio, se si deve accompagnare al treno un anziano a chi si chiede il permesso?



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