Muore a Roma (dove era nato nel 1405) il filologo Lorenzo Valla.
La sua prima opera fu il De comparatione Ciceronis Quintilianique ("Confronto fra Cicerone e Quintiliano"), in cui elogiò il latino di Quintiliano a scapito di quello ciceroniano, andando contro all'idea corrente e mostrando già in questo primo scritto il suo gusto per la provocazione. Lorenzo Valla è un personaggio di eccezionale importanza non solo per la cultura italiana, ma soprattutto quale rappresentante del più puro umanesimo europeo. Con le sue spietate e giustificate critiche alla chiesa romana dell'epoca, fu un precursore e sostenitore ante litteram di Lutero, ma fu anche il promotore di molte revisioni ideologiche e stilistiche di testi cattolici.
La sua opera si basa su una profonda padronanza della lingua latina e sulla convinzione che sia stata proprio un'insufficiente conoscenza del latino la vera causa del linguaggio ermetico e ambiguo di molti filosofi.