31 marzo 1991 Bomba dei Nuclei comunisti all'ingresso della sede dell'Avanti

31 marzo 1991 Bomba dei Nuclei comunisti all'ingresso della sede dell'Avanti
di Enrico Gregori
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Lunedì 23 Marzo 2015, 12:08 - Ultimo aggiornamento: 31 Marzo, 00:20
A Roma, è disinnescato un ordigno incendiario all'ingresso della sede de "Avanti!", rivendicato dai ‘Nuclei comunisti di guerriglia’.

Avanti! è stato il quotidiano storico del Partito Socialista Italiano (PSI). Il primo numero uscì a Roma il 25 dicembre 1896 sotto la direzione di Leonida Bissolati. La testata prese il nome dall'omonimo quotidiano tedesco Vorwärts, organo del Partito Socialdemocratico di Germania, fondato nell'ottobre del 1876.

La testata è stata disciolta nel 1994 e non è collegata con le numerose riedizioni degli anni Novanta e Duemila, con cui ha in comune solo il nome e il marchio.

Nel marzo 1993 vengono sospesi gli stipendi per mancanza di fondi. Ottaviano Del Turco, nuovo segretario del PSI dal febbraio 1993, invano cerca di mediare una soluzione e fare in modo che non venga chiuso il giornale. Nell'ottobre 1993 vengono pignorate scrivanie e macchine da scrivere per far fronte a un pagamento di 105 milioni di lire. Il quotidiano, ormai in crisi perenne, chiude alla fine del 1993: dopo nove mesi di lavoro senza retribuzione, i giornalisti non giudicarono più credibili le rassicurazioni dei vertici del giornale e del partito e cessarono di presentarsi in redazione. La casa editrice, la «Nuova Editrice Avanti!», venne messa in liquidazione nel gennaio del 1994 dall'editore (il liquidatore Michele Zoppo). Gli stipendi dei dipendenti non furono mai pagati, lasciando molte famiglie in difficoltà.